San Vincenzo Valle Roveto. “Giuseppe Toneatti, operaio cinquantenne, ha perso la vita in seguito a una deflagrazione avvenuta nella zona antistante ad un impianto di termovalorizzazione dei rifiuti a Spilimbergo in provincia di Pordenone. Salvatore Longo, cinquantaquattro anni, è deceduto a Rimini, schiacciato da un automezzo per la raccolta dei rifiuti. Francesco Leomuzio Matteucci, Leo per amici e colleghi, operaio sessantenne della SEGEN SPA di Civitella Roveto in provincia dell’Aquila, martedì scorso è morto schiacciato dalla pala dell’automezzo compattatore”. Inizia così l’intervento di Ezio Coletti della Fp Cgil. “Il 16 e il 30 marzo 2015 e poi di nuovo il 10 novembre 2015: tre date, tre morti; tre lavoratori che escono di casa la mattina presto e non vi fanno più ritorno”, ha continuato, “la tragedia degli infortuni mortali nel mondo del ciclo dei rifiuti sta assumendo delle dimensioni smisurate. Da troppo tempo, ormai, si commentano a posteriori le tragedie e si chiede che la Magistratura accerti le cause di ciò che accade in settori troppo spesso dimenticati. Gli infortuni mortali si verificano nei cantieri, nelle fabbriche ma anche nelle aziende pubbliche che erogano servizi pubblici locali e dopo ogni infortunio mortale, rispettando la normativa vigente in materia di sciopero, nel mondo del lavoro dell’Igiene Ambientale c’è un’astensione dal lavoro negli ultimi cinquanta minuti del proprio turno: cinquanta minuti di solidarietà nazionale del settore per il collega scomparso. Cinquanta minuti di riflessione, di silenzio, di speranza che tragedie del genere non abbiano più modo di verificarsi. Cinquanta minuti per sollecitare ogni istituzione, ogni parte sociale e imprenditoriale; cinquanta minuti per ricordare Giuseppe, Salvatore, Leo e tutti gli altri che purtroppo, prima di loro, hanno avuto la stessa triste sorte. Cinquanta minuti per reclamare il sacrosanto diritto al lavoro e alla vita”.