Magliano de’ Marsi. Tre quesiti per il perito nominato dal tribunale: descrivere le condizioni climatiche, valutare la presenza del palo dell’illuminazione e capire se il cane trovato sul luogo dell’incidente possa avere concausato lo schianto. Sono queste le risposte che dovranno far chiarezza sulla morte di Enzo Ventimiglia, avvenuta febbraio del 2022 sulla strada 578 alle porte di Magliano de’ Marsi mentre tornava a casa.
I familiari del 31enne, che gestiva con il padre l’azienda “Professionisti del verde”, e ricopriva il ruolo di vice capo della stazione di Avezzano del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico e tecnico di Soccorso alpino, hanno chiesto un risarcimento danni di oltre un milione di euro per la morte di Ventimiglia. Il giovane, conosciuto in tutta la Marsica tra i primi ad arrivare a Farindola quando una slavina travolse l’hotel Rigopiano e sul Monte Velino per le ricerche dei quattro avezzanesi Valeria Mella, Gianmarco Degni, Tonino Durante e Gian Mauro Frabotta, la sera del 17 febbraio di due anni fa stava tornato a casa a bordo della sua Golf quando è avvenuto l’incidente sulla strada regionale 578.
L’auto si è schiantata contro un palo dell’illuminazione, all’incrocio con via Circonvallazione, e per estrarre il corpo fu necessario anche l’intervento dei vigili del fuoco. A pochi metri dal luogo dell’incidente venne trovato un cane randagio morto che, stando alla ricostruzione, Ventimiglia cercò di evitare andando poi a schiantarsi addosso al palo. Nel ricorso curato dall’avvocato Luca Casciere, del foro di Avezzano, è stato chiesto alla Provincia dell’Aquila e all’Anas per quanto concerne l’aspetto della viabilità, ma anche al Comune di Magliano e alla Asl, per il cane sprovvisto microchip, un maxi risarcimento. Nei giorni scorsi il giudice del tribunale di Avezzano, Paolo Lepidi, ha emesso un provvedimento con il quale nomina il consulente tecnico d’ufficio Antonio Nolletti per rispondere a tre quesiti necessari a far chiarezza su quanto accaduto quella notte.
“Evidenziare e descrivere le condizioni di tempo e di luogo del sinistro descritto nel ricorso, compresa l’individuazione dell’ente titolare della gestione del tratto di strada, stabilendo quali siano state le cause dello stesso”, si legge nel documento, “descrizione della condotta di guida tenuta da Enzo Ventimiglia, delle condizioni dell’infrastruttura stradale, valutando se la presenza del palo dell’illuminazione indicato in ricorso, per collocazione e protezione dello stesso fosse tecnicamente adeguata e valutare se da elementi oggettivi possa ritenersi che l’animale rinvenuto sul luogo del sinistro abbia concausato o meno il sinistro stradale”. La prossima udienza è fissata il 4 giugno alle 10.