Avezzano. Resta dietro le sbarre Jarrar Ayoub, 25 anni, di nazionalità marocchina, accusato del reato di omicidio stradale per aver provocato l’incidente stradale che è costato la vita a Sara Sforza, la 23enne di Aielli che viaggiava sulla Tiburtina.
Secondo il gip, in accordo con il pubblico ministero Andrea Padalino, c’è una “elevata pericolosità di Jarrat” tanto da non potersi “trovare freno se non con il ricorso alla misura cautelare più rigorosa, quale quella della custodia in carcere”. C’è poi il rischio che il giovane possa fuggire all’estero.
Il tribunale del riesame dell’Aquila ha respinto la richiesta di scarcerazione nei confronti del giovane, secondo quanto riportato dal Centro, e attualmente è rinchiuso nel carcere dell’Aquila su richiesta del gip del tribunale di Avezzano. Era stato arrestato soltanto una settimana dopo l’incidente mortale.
Inizialmente era solo indagato. Successivamente è stato arrestato su istanza del giudice su richiesta della procura di Avezzano mentre era ricoverato nel reparto di chirurgia maxillo facciale del San Salvatore.
Secondo le accuse, il marocchino, in stato di ebbrezza, dopo una serie di sorpassi ad alta velocità, in un tratto di strada in salita e con linea continua, ha centrato in pieno la Renault Twingo che procedeva nel senso opposto, condotta dalla giovane marsicana, causando la sua morte oltre al ferimento del suo fidanzato.