San Benedetto dei Marsi. Morte di Collinzio D’Orazio, nuovo procedimento a Perugia. Fissata l’udienza.
Un nuovo capitolo si apre nel complesso iter giudiziario sulla morte di Collinzio D’Orazio, il 51enne di San Benedetto dei Marsi trovato senza vita sulle rive del fiume Giovenco il 23 febbraio 2019. Dopo l’annullamento della sentenza di condanna da parte della quinta sezione penale della Corte di Cassazione, il procedimento è stato nuovamente calendarizzato: la Corte d’Assise d’Appello di Perugia tornerà a giudicare il caso il 21 gennaio 2026. Il provvedimento di fissazione è stato firmato dal presidente Paolo Micheli.
La Suprema Corte, nelle scorse settimane, ha annullato con rinvio la sentenza emessa dalla Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila, che aveva confermato la condanna a tre anni di reclusione per Fabio Sante Mostacci e Mirko Caniglia, ritenuti responsabili del reato di abbandono di incapace con morte come conseguenza di altro reato. L’annullamento ha di fatto riaperto un processo che sembrava avviarsi alla conclusione, imponendo un nuovo esame delle prove e delle responsabilità.
Gli imputati saranno difesi dagli avvocati Mario Flammini e Franco Colucci, già protagonisti delle precedenti fasi processuali. I legali, sin dal primo grado, hanno sostenuto l’estraneità dei loro assistiti ai fatti contestati, annunciando il ricorso in Cassazione subito dopo la sentenza dell’Aquila. La loro linea difensiva, ora, dovrà confrontarsi con l’orientamento espresso dalla Suprema Corte, le cui motivazioni sono attese per delineare i margini del nuovo giudizio.
La parte civile, rappresentata dall’avvocato Stefano Guanciale, agisce per conto della madre della vittima, Teresa Di Nicola, che in questi anni ha chiesto con costanza che venga fatta piena luce sulla morte del figlio. Collinzio, affetto da varie patologie e in cura con una terapia incompatibile con l’alcol, fu visto l’ultima volta il 2 febbraio 2019 in un bar del paese. Secondo la ricostruzione accolta dai giudici di merito, sarebbe stato lasciato in una zona impervia alla periferia del borgo, senza adeguata assistenza. Il suo corpo fu ritrovato dopo tre settimane di ricerche nel fiume Giovenco.
La scelta della Cassazione di annullare la sentenza d’appello apre ora a un’ulteriore fase di accertamento. Sarà la Corte d’Assise d’Appello di Perugia a celebrare il nuovo processo, riesaminando l’intero impianto probatorio e valutando nuovamente la responsabilità degli imputati, in un contesto segnato dal dolore della famiglia e dall’attesa della comunità di San Benedetto dei Marsi, che non ha mai dimenticato la vicenda di Collinzio D’Orazio








