Avezzano. Infuria la polemica sul mancato arrivo ad Avezzano dei moduli con 15 posti letto di terapia intensiva all’ospedale di Avezzano. Alla base della vicenda una serie di lettere tra Manager Roberto Testa, Regione e sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio. Da queste lettere emerge una serie di contraddizioni. In un primo momento la Asl sembra non avesse ritenuto opportuno l’arrivo, poi ci avrebbe ripensato, ma alla fine i moduli della protezione civile, allora disponibili e gratuiti, non sarebbero ma più arrivati.
In un recente botta e risposta politico amministrativo spunta una lettera inviata dalla Regione Abruzzo, a firma del presidente Marco Marsilio, al manager Testa, al direttore del dipartimento Salute, Claudio d’Amario, e proprio al sindaco di Avezzano, in cui veniva evidenziato l’immobilismo sulla sanità marsicana. Il direttore generale della Asl in quell’occasione aveva ritenuto “superata” l’ipotesi dell’installazione dei moduli prefabbricati su cui aveva insistito Di Pangrazio, ma il governatore Marsilio aveva prontamente rimproverato, mettendolo nero su bianco, la mancata attivazione dei moduli”. Alla fine la pandemia è andata avanti evolvendo come tutti sanno nella seconda ondata.
Ora arriva l’ultima puntata della telenovela, con l’intervento della Lega che replica al consigliere Pd Roberto Verdecchia. “Non accettiamo lezioni e consigli dal collega Verdecchia sulla Sanità dopo l’eredità disastrosa lasciata da anni di governo targato Pd, partito che ha visto l’attuale consigliere di maggioranza in prima linea”, afferma Tiziano Genovesi,coordinatore provinciale della Lega e consigliere comunale di Avezzano, “invece di fare un ‘mea culpa’, insieme all’amministrazione comunale, sul delicato tema della Sanità, Verdecchia ha preferito il solito scaricabarile, senza neanche conoscere i fatti. Oggi il ‘piddino’ Verdecchia, ossessionato da Matteo Salvini, dal coordinatore provinciale e dal deputato Luigi D’Eramo, scarica le responsabilità sulla Lega, firmando un comunicato scritto dallo staff comunicazione del sindaco, ma o mente sapendo di mentire oppure non ha conoscenza della politica regionale, in entrambi i casi è gravissimo. La Lega”, continua Verdecchia, “non ha mai condiviso la scelta del dottor Roberto Testa come direttore generale, a riprova basterebbe rileggere le cronache di giornale dal 2019 ad oggi, in quanto risultava essere il meno titolato tra i candidati a ricoprire quel ruolo”.
“Apprezzo sicuramente il coraggio del consigliere – che dopo i proclami da candidato sindaco si è dovuto ritirare, ripiegando sull’unico candidato di sinistra, non avendo trovato una convergenza sul suo nome – che oggi trova la forza di attaccare la Lega, pur essendo consapevole del disastro ereditato dal passato”, tuona Genovesi, “Inoltre, il collega Verdecchia, che oggi si erge a paladino del sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, forse dovrebbe chiedere allo stesso di essere informato sui fatti prima di firmare note ufficiali, che dimostrano la non conoscenza di quello che il primo cittadino fa”, sottolinea il consigliere del Carroccio. Verdecchia”, conclude Genovesi, “evidentemente non è a conoscenza di questo passaggio, altrimenti non si comprende il senso della sua replica. Prima di firmare note ufficiali, consiglio al collega di accertarsi della veridicità del contenuto”.
Infine l’affondo di Genovesi alla macchina del Comune: “Colgo l’occasione per ringraziare lo staff per il grande lavoro sulla comunicazione, certo che possano inviare a breve anche i comunicati dei consiglieri di opposizione che vorranno farne richiesta: del resto, l’Ufficio stampa è del Comune nella sua interezza, minoranza compresa”.