Avezzano. Svolta sul misterioso caso riguardante l’aggressione al marocchino di 17 anni finito in coma a causa di colpi di spranga subiti alla testa dopo una lite davanti a un bar in pieno centro. Ora c’è un indagato. La procura ha messo sotto inchiesta C.F., il titolare del noto bar del centro. Il sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano, Federica de Maio, ha inoltre disposto l’incidente probatorio per tre marocchini, che avrebbero visto tutto. Nella vicenda, però, sarebbero coinvolte anche altre persone. Nei giorni scorsi, il padre del giovane marocchino, massacrato a colpi di spranga in testa in mezzo alla strada, davanti a dei testimoni, e dopo una lite al bar, chiede giustizia e vuole che la verità venga a galla. Il giovane, dopo diverse settimane di prognosi riservata, è uscito dal coma ma le sue condizioni sono ancora gravi. Dalle numerose testimonianze raccolte dai carabinieri, sarebbe emersa una versione secondo cui, dopo la bagarre nel bar del centro, il gruppo di ragazzini stranieri si sarebbe allontanato per essere bloccato qualche isolato più avanti da un’auto con dei giovani all’interno. Diversi testimoni hanno dichiarato di aver riconosciuto una o più persone uscite dall’auto, cioè dei giovani stranieri insieme a un italiano. Questi avrebbero poi iniziato a colpire con delle spranghe il gruppo di minori. Tre sarebbero fuggiti mentre uno avrebbe riportato delle lesioni gravi alla testa. Secondo il titolare del locale, e di suo padre, invece, alcuni stranieri avrebbero fatto irruzione nel bar pretendendo del denaro. Dopo essere stati mandati via sarebbero tornati con delle spranghe, picchiando i due marsicani, poi si sarebbero allontanati. L’indagine è ancora aperta e nei prossimi giorni potrebbero esserci ulteriori risvolti.