Avezzano. Giornata storica per la città di Avezzano e momento determinante per le sorti del tribunale. Mille fiaccole hanno gridato in corteo per le vie della città fino al Tribunale con un assordante silenzio la rabbia contro un destino che per il Tribunale “non è ancora segnato”. Ne sono convinti gli organizzatori dell’event, il Comune, i sindaci marsicani e i rappresentanti politici. Questo pomeriggio la manifestazione si è aperta con un incontro in Comune, alla presenza di tutti i sindaci marsicani e della senatrice Stefania Pezzopane. Subito dopo, il lungo corteo formato da studenti, commercianti, imprenditori e cittadini (circa mille persone secondo il Commissariato) ha sfilato in silenzio fino al palazzo di giustizia per battersi contro la chiusura. Il ringraziamento del sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, è stato rivolto principalmente agli studenti della Marsica, attivi nella protesta, e al “popolo tutto”, che si è unito, tra fiaccole e striscioni, nell’unico obiettivo di salvaguardia del territorio. Ha parlato davanti ai cittadini anche Gino Milano, consigliere regionale che oltre a ringraziare la comunità “frutto di una confluenza di presenze che formano un popolo”, dagli artigiani fino alle rappresentanze comunali del consiglio regionale d’Abruzzo, ha ribadito a gran voce: “fermate questa iniqua scellerata forma di soppressione. Siamo arrivati alla richiesta del referendum, ed è la prima volta per l’Abruzzo”.
Riguardo al Referendum e al compito del Comune di Avezzano, Stefania Pezzopane ha affermato: “per quanto riguarda la raccolta delle firme ,i auguro che la Consulta dai parere positivo al Referendum. Naturalmente se questo accadesse, bisognerà fare una grande battaglia per l’abrogazione di quella parte della legge che riteniamo ingiusta. Io questo posso dirlo con serenità perché non l’ho votata, non ero parlamentare. Altri invece l’hanno votata. Io sono quindi nella condizione di potermi muovere con grande libertà”, ha spiegato, “e ho già depositato per altro l’emendamento al mille proroghe e che propone la suddetta proroga dell’apertura dei Tribunali abruzzesi purtroppo chiusi per dieci anni. L’ho fatto perché in questa maniera si prende tempo, e sia riva al Referendum senza che i nostri tribunali vengano cancellati. L’Aquila, e lo dico da aquilana, non ha bisogno di accorpare su di se il lavoro del tribunale di Avezzano. Non è in condizione di farlo, non serve. Abbiamo bisogno di ben altro che togliere opportunità al territorio marsicano”.
Gianni Di Pangrazio, in vista del corteo “Il comune sta facendo di tutto, insieme al comitato pro referendum. Faremo il più possibile per far capire a Roma e a chi sta dentro ai palazzi romani, soprattutto ai burocrati che fanno i conti, che sbagliano a fare questi conti. Cercheremo al più possibile di fare al meglio questi conti, perché dal comune arrivano persone che sanno fare i conti. Tutti i giorni bisogna confrontarsi con i cittadini e tirare la cinghia. noi dobbiamo tirarla tutta questa cinghia ma non fare degli errori che poi possono creare delle disfunzioni qual è quella della cancellazione del Tribunale di Avezzano. Giulia Antenucci