Pescasseroli. “Quando penso alla parola comunità, ed è una specie di ossessione per me, nella vita, perché dalla parola comunità, derivano tante cose, tanti pensieri, tante riflessioni, tanti temi importanti, penso a questa di comunità. Che è quella di Pescasseroli ma che è anche quella dei piccoli centri intorno. E quindi questo film è anche un modo per ringraziarvi”.
Ha esordito così il regista Riccardo Milani, alla prima nazionale di “Un mondo a parte”, il nuovo film con gli attori Antonio Albanese, alla sua quinta pellicola con Milani e Virginia Raffaele. Accolti dalla banda di Barrea, i due attori non si sono sottratti all’abbraccio della cittadina di Pescasseroli, che ha aspettato l’ingresso dei protagonisti di quella che è stata una serata stracolma di emozioni, di fronte il cinema Ettore Scola.
Un dirompente Albanese ha approfittato della musica per lanciarsi in un simpatico ballo con Raffaele, che non si è fatta ripetere due volte l’invito. Tanti applausi per i due attori che hanno raccontato il legame con il regista e la terra d’Abruzzo.
E che ridere quando in sala Albanese ha ironizzato sul fatto che il suo essere vegetariano ha cozzato un po’ con le enormi bistecche che si mangiano a Pescasseroli e dintorni.
Nella cittadina a vocazione turistica, nel pomeriggio sono arrivati cronisti e operatori dell’informazione che hanno visitato laboratori e attività commerciali nel cuore del borgo, che ospita la sede del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Il nutrito gruppo di visitatori ha avuto modo di passeggiare tra i vicoli del centro natura, accompagnato dal presidente del Pnalm Giovanni Cannata, il direttore Luciano Sammarone e il sindaco di Opi e presidente della comunità del Parco, Antonio Di Santo.
“Un mondo a parte” sembra scritto da un abruzzese. O forse, nemmeno un abruzzese avrebbe saputo raccontare in un modo così trasparente la resistenza di una regione che nasconde e custodisce nelle sue aree più interne, tra le rocce delle montagne, la sua forza più autentica, quell’essenza ineffabile che ancora una volta, invece, il regista de “Il posto dell’anima” ha saputo cogliere e narrare al grande pubblico.
Milani ha scelto Pescasseroli per la visione in anteprima della stampa e si è goduto l’applauso della sua comunità.
Che emozione rivedere in video le immagini di mamma orsa Amarena con i suoi quattro cuccioli, il famoso cervo di Villetta Barrea e i lupi che nel film, con il loro ululato, hanno reso “terrorizzante” l’arrivo di Albanese tra i monti d’Abruzzo.
Quanta speranza in quelle passeggiate immerse nella natura, dei bambini del paese con il nuovo maestro che arriva da Roma. Quell’insegnante, ormai saturo della grande città e della sua frenesia, che tra i colori della Val Fondillo impara che in montagna solo quello che si dice ad alta voce poi accade. Un film che commuove per quanto e come riesce a raccontare sull’integrazione, sull’orientamento sessuale, sui limiti in cui si ritrova a vivere tutti i giorni chi decide di rimanere, nonostante la neve, nonostante quei politici che remano contro per favorire i grandi investimenti sui centri commerciali. Nonostante tutto.
Scene suggestive che immortalano oltre a Pescasseroli, Opi, Gioia dei Marsi e la sua frazione Sperone, disabitata da decenni, diventata il simbolo dell’abbandono a favore della città. E poi ancora Villetta Barrea, Barrea, Civitella Alfedena e Sulmona. Ma si parla anche di Fucino e di Pescina.
Un film di una forza straordinaria perché è vero che riesce a far piangere anche un abruzzese ma quante risate che regala! Da quando Albanese da buon cittadino non sa accendere la stufa a legna, fino ai bambini che non sanno coniugare i verbi ma sanno hackerare il sito del Ministero. Un film semplicemente da vedere. E da far vedere a chi sceglie “la restanza” e la magia dei boschi d’Abruzzo. Perché “la montagne le fa”!