Avezzano. La Prefettura fa da mediatore tra la Micron e le parti sociali sull’accordo delle 12 ore e sullo sviluppo futuro dell’azienda. Dopo lo strappo che si era creato tra le parti, a causa del quale i sindacati abbandonarono il tavolo delle trattative, è stato chiesto dai segretari di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, Alfredo Fegatelli, Antonello Tangredi, e Michele Paliani, un vertice alla presenza del Prefetto Giovanna Maria Iurato per lo sviluppo ed il futuro della stabilimento marsicano. Le parti sociali hanno chiarito al Prefetto che tale incontro si è reso necessario in virtù di voci sempre piu` insistenti di una presunta vendita del sito di Avezzano (con una relativa e preoccupante ricaduta sui livelli occupazionali del Fab) e per fare il punto in maniera ufficiale sugli accordi di programma e sui fondi richiesti in diversi periodi storici dall’azienda nelle sedi Istituzionali Italiane ed Europee ( vedi Invitalia e FIT). Il Prefetto Iurato si è presa l’impegno di riconvocare le Parti entro un breve periodo, al massimo 10 giorni, e di farsi dare tutti i dati e le rassicurazioni necessarie dalla direzione aziendale della Micron in un incontro a latere. Inoltre ha voluto anche precisare che in un periodo storico così complesso (vedi crisi economica e recessione) e trattandosi di ben 1800 posti di lavoro (più l’indotto) occorrerebbe applicare da ambedue le parti una condotta leale e tesa al dialogo per il bene fisico e mentale dei propri lavoratori. Il Sindacato, per voce dei segretari della Fim-Cisl, Antonello Tangredi e Di Sero ha voluto mettere in evidenza la netta distinzione tra il tavolo istituzionale aperto in Prefettura (riguardante il futuro dello Stabilimento e gli eventuali investimenti per poterlo rendere sempre più competitivo ed efficiente qualitativamente) ed il tavolo della Contrattazione di II Liv. arenatasi in Confindustria (vertenza riguardante l`orario di lavoro e gli Scioperi di questi giorni) per il quale si sta aspettando la risposta al Quesito da parte dei giuslavoristi Del Ministero del Lavoro del Governo Monti/Fornero