Avezzano. E’ ancora tutta da giocare la partita per l’accordo delle 12 ore scaduto il 31 dicembre scorso. I vertici Micron e le parti sociali questa mattina si sono seduti di nuovo intorno al tavolo per discutere sull’organizzazione futura dell’azienda che produce memorie volatili. Alla fine del 2011gli esponenti di Micron avevano ribadito che le 12 ore erano fondamentali per la competitività dell’azienda e per questo era impossibile tornare alla vecchia turnazione di 8 ore richiesta dai sindacati. Nell’incontro di mercoledì, però, sembra essersi aperto uno spiraglio. L’azienda, infatti, ha proposto una sperimentazione per le 8 ore su un campione di 40 dipendenti su circa mille e 800. Le parti sociali, rappresentate dai segretari provinciali di Fiom-Cgil, Alfredo Fegatelli, Fim-Cisl, Antonello Tangredi, Uil-Uilm, Michele Paliani, e Fismic, Fernando Di Gianfilippo, chiedono però il rispetto della piattaforma da loro presentata. Intanto Fabrizio Famà, Direttore degli Affari Generali di Micron Italia, ha dichiarato: “La Micron ha offerto alle organizzazioni sindacali una proposta concreta, sempre nella direzione di coniugare al meglio competitività e qualità del lavoro. Una proposta con la quale l’azienda riafferma il proprio profilo di organizzazione attenta alle esigenze espresse dai rappresentanti dei lavoratori, ma in un quadro che salvaguardi il bene primario: il lavoro delle persone impiegate nello stabilimento e di coloro che, nel futuro, potrebbero far parte di questa organizzazione”.