Avezzano. C’è preoccupazione nella sede Micron di Avezzano per il paventato licenziamento di 14 dipendenti. Nell’ambito del piano di riorganizzazione della Micron Semiconductor Italia è stato previsto un taglio complessivo nelle tre sedi italiane di 23 professionalità. Di queste quasi la metà sarebbero proprio del sito di sviluppo e ricerca della città. Nei giorni scorsi durante un confronto che si è svolto a Milano, le organizzazioni sindacali e le rsu hanno confermato la propria contrarietà ai licenziamenti che non siano basati sulla volontarietà e su un adeguato piano di incentivi, citando gli ottimi risultati globali della società e i recenti riconoscimenti ottenuti proprio dal personale coinvolto.
“Nell’ambito della riorganizzazione che Micron sta pianificando, Avezzano sarà il sito dove si registrerà un maggiore impattato perchè si parla di un taglio di 14 unità”, ha spiegato Monica Di Cola, Uilm – Uil, “si tratta di informatici, professionalità molto alte, che vengono mandate via perché operano in un settore che dovrebbe essere trasferito in India. In realtà si tratta di una contraddizione perchè ci sono altri reparti informatici in Italia che invece stanno potenziando”.
La delegazione sindacale ha richiesto di estendere la procedura per il periodo massimo di 12 mesi previsto dalla legge. Grazie a questa misura i lavoratori potrebbero maturare i requisiti pensionistici e una stabilità occupazionale per tutto il 2026. I rappresentanti dei lavoratori hanno inoltre sollecitato l’azienda a favorire la ricollocazione del personale, caratterizzato da alta professionalità, anche in altre realtà produttive del territorio.
“Si è aperta una fase di dialogo e stiamo studiando insieme all’azienda delle soluzioni”, ha continuato Di Cola, “va detto che, come accaduto già in passato, i vertici di Micron si sono detti pronti a un confronto e questo è molto importante. Ora bisognerà capire se possibile allargare la platea delle persone interessate per poter coinvolgere anche chi è prossimo alla pensione e potrebbe lasciare il sito eventualmente con un incentivo. Abbiamo anche aperto una procedura per poter ricollocare queste persone e non perdere la professionalità sul territorio perchè questo è importante. Verranno interessate anche le Regioni – Abruzzo, Campania e Lombardia – e poi si aprirà la procedura al ministero. Noi speriamo di scongiurare i licenziamenti e lavoreremo per questo”. Il confronto proseguirà in un nuovo incontro fissato per il 7 gennaio 2026 in Assolombarda, dove l’azienda dovrà presentare le risposte della casa madre alle richieste avanzate oggi.








