Avezzano. Farshid Sabet, vice presidente e direttore generale della divisione mobile di Aptina avrebbe annunciato che Aptina si rifornirà di sensori d’immagine su supporti a 12 pollici (300mm) prodotti da Fab Micron. “Se questa è la volontà di Aptina, la FIOM-CGIL della provincia dell’Aquila”, spiegano dal sindacato, “ha ben capito, sin dall’inizio, le intenzioni della Micron: se quanto riportato dai siti specializzati infatti venisse confermato, avremmo la dimostrazione della volontà strategica di Micron di uscire dalla produzione dei sensori d’immagine su supporto a 200mm, abbandonando così lo stabilimento di Avezzano”. Si tratta in sostanze di richieste che arrivano dal mercato visto che case come Apple e HTC vogliono abolire la loro dipendenza per l’acquisto di componenti da Samsung. Per questo motivo, e per il fatto che richiedono funzionalità delle fotocamere dei cellulari sempre più avanzate non solo come qualità ma anche come elaborazione di immagini, hanno chiesto ad Aptina un avanzamento tecnologico.
Secondo Sabet, Aptina è stato l’unico produttore con sede in Giappone che è riuscito a entrare nella catena di fornitura di produttori di fotocamere in Giappone. E sempre secondo Saber, Aptina sta guadagnando il sostegno di Micron Technology per la produzione di wafer di nuova generazione e retro illuminati, oltre a sensori da 12 pollici, quindi con tecnologia che ad Avezzano non c’è.
La FIOM-CGIL, dopo aver più volte denunciato una sottovalutazione generale delle dichiarazioni fatte da Sergio Galbiati il 26 luglio 2012 a Monza, ritiene opportuna una immediata presa di posizione da parte delle istituzioni e ribadisce la necessità di avviare immediatamente un confronto con Micron per capire le sorti dei 1624 lavoratori di Avezzano.
“È opportuno partire dalla proposta della FIOM-CGIL largamente condivisa dai lavoratori Micron di Avezzano, proposta che sintetizziamo:
– svincolarsi immediatamente da una mono-produzione e mono-committenza, diventando una Foundry propriamente detta;
– facilitare la costituzione di un consorzio tra più soggetti industriali che possano utilizzare l’attuale sito Marsicano come Foundry;
– individuare immediatamente nuovi soggetti industriali che abbiano la possibilità di effettuare investimenti in modo da consentire una produzione di componenti su supporto a 200mm da collocare su diversi mercati: automotive, salute, home automation, sicurezza, wireless e LED;
– completare, attraverso l’allestimento del reparto CFA, l’attuale processo produttivo dei sensori d’immagine;
– prevedere la realizzazione di un laboratorio di ricerca e sviluppo e relativa minilinea”.
La FIOM-CGIL si è mobilitata al fine di portare avanti tali proposte che, unitamente a quelle su una nuova organizzazione del lavoro, sono le uniche in grado di consentire la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali.