Avezzano. C’è fermento in queste ore per le sorti della Micron. Da un lato c’è stato in queste ore l’incontro con i vertici di LFoundry, e in particolare con il leader e cofondatore della società, Gerhard Spitzlsperger. Dall’atro sta per partire il tavolo di settore nato dell’azione sinergica tra istituzioni locali e sindacati previsto per venerdì 15, alle 14.30, al Ministero dello Sviluppo Economico, che dovrà analizzare il piano industriale della Micron e quindi le caratteristiche dell’azienda acquirente, e quindi proprio della LFoundry. Sulla vertenza, secondo indiscrezioni, potrebbero esserci colpi di scena per quanto riguarda il numero degli esuberi e quello dei lavoratori che la nuova azienda dovrà accollarsi secondo l’accordo. La Micron non è nuova a prese di posizione improvvise e inaspettate. Intanto sulla vertenza interviene il sindaco di Avezzano. “L’apertura del tavolo di settore”, afferma Gianni Di Pangrazio, “rappresenta un buon segnale per il Paese, un punto di partenza fondamentale per iniziare a ragionare di politiche industriali sui semiconduttori in Italia e in Europa, dove la concorrenza dei paesi dell’estremo oriente si fa sempre più agguerrita”. Strada da percorrere senza indugi da Governo, federazione Anie, sindacati, imprese e istituzioni locali, per evitare la colonizzazione in un comparto strategico, a partire dall’analisi della situazione esistente nel settore, punti di forza e criticità, per identificare le misure di sostegno industriale e favorire processi di riorganizzazione e sviluppo delle multinazionali presenti nel nostro Paese. Obiettivo: farle competere al meglio sui mercati e creare occupazione.
“Il lavoro, un tema super-gettonato della campagna elettorale”, sottolinea Di Pangrazio, “deve diventare una priorità vera per dare una chance a giovani e meno giovani. La rotta segnata dal Ministro Passera con l’apertura del tavolo di settore, in linea con l’impegno preso nell’incontro a Roma, rappresenta un segnale di attenzione importante, una strada che il nuovo Governo sarà obbligato a seguire”. Sul versante della micro-elettronica, tanto per rimanere sul tema caldo, il tavolo di settore rappresenta il contenitore giusto dove inserire la vertenza Micron di Avezzano, per “individuare una strategia mirata a salvaguardare un sito al top nel campo dei semiconduttori a 200mm che dà lavoro a 1623 professionisti nel campo della tecnologia innovativa. Operazione”, prosegue il primo cittadino, “da realizzare con il concorso di Micron Corporation: la multinazionale Usa, proprietaria del sito produttivo di Avezzano, non può certo sfilarsi dalla partita distribuendo qualche briciola, ma deve essere garante, insieme al Governo, sia della nuova formula societaria che della validità e sostenibilità economica di un piano industriale a lungo termine”.
In quest’ottica, la nuova azienda deve partire senza lacci. Occorre, quindi, superare l’attuale vincolo del mono-cliente Aptina; diversificare il business in ottica multiclient, aprendo un canale di marketing con colossi europei del settore, come la STMicroelectronics; realizzare strutture S&M Sales & Marketing nel sito di Avezzano per diversificare e personalizzare il portafoglio e creare la funzione di R&D (ricerca e sviluppo). Lo stabilimento Micron di Avezzano occupa 1.623 dipendenti diretti (qualche centinaio di fuori Regione) e 500 dell’indotto; distribuisce oltre 100 milioni di euro di stipendi all’anno; contribuisce al 33% del PIL (prodotto interno lordo) provinciale, oltre a rappresentare l’8 % dell’export regionale.