Avezzano. Alla Micron-LFoundry parte la trattativa per i contratti di solidarietà. L’obiettivo dei sindacati potrebbe trovare risposte concrete, nonostante le iniziali perplessità dell’azienda. Lo scopo delle parti sociali è quello di bloccare i licenziamenti e assicurare un equa distribuzione della rotazione. Il motto, in sintesi, potrebbe essere, un po’ meno ma per tutti. Oggi rimane la richiesta di cassa integrazione straordinaria, per 700 dei 1.623 lavoratori dell’ex Micron. Gli incontri che si sono tenuti all’Unione delle province italiane, infatti, hanno riaperto la partita.
“Gli obiettivi principali di questi contratti sono la ridistribuzione del lavoro e il blocco dei licenziamenti”, hanno affermato le Rsu, “attualmente con la cassa integrazione a rotazione così
concepita lavorano solo un tot di dipendenti mentre gli altri stanno a casa a zero ore. Questo comporta anche un taglio ai salari dal momento che un’ora di lavoro viene pagata 5euro e 40. Con i contratti di solidarietà invece di far stare in azienda un certo numero di persone con orario pieno e la restante parte in cassa a zero lavorerebbero tutti al 70 per cento in modo tale da recuperare quel 30per cento di scarico di lavoro e ogni ora verrebbe pagata l’87per cento della tariffa piena, cioè circa 11 euro”. Un altro incontro si terrà oggi alle 9.30 nella sede dell’Upi dell’Aquila, un secondo giovedì. “I contratti di solidarietà si possono applicare per due anni”, hanno sostenuto le Rsu, “che poi possono arrivare con delle deroghe a 36 o 48 mesi. Dal momento che l’Abruzzo è considerato una regione del mezzogiorno si potrebbero prorogare di altri 12 mesi. Se la Regione e lo Stato accettano i contratti l’azienda non potrà licenziare”.