Avezzano. Le istituzioni e le parti sociali firmano con riserva il protocollo per la cessione di Micron alla Marsica Innovation Technology. E i sindacati passano la palla ai lavoratori. E’ stato una sigla sofferta quella posta ieri dall’azienda, dai rappresentanti delle istituzioni e dalle parti sociali al protocollo che di fatto pone la parola fine alle Micron e apre una nuova parentesi del mondo del lavoro in Marsica. Comune e Provincia, infatti, hanno chiesto e ottenuto che venissero inserite delle clausole sulla tutela dell’ambiente mentre i sindacati hanno deciso di siglare ma non firmare l’accordo fino a quando i lavoratori non si saranno pronunciati in merito. Per questo il 17 e il 21 maggio sono state convocate delle assemblee in azienda durante le quali gli stessi dipendenti voteranno il documento stilato ieri al ministero. “Al termine dell’incontro è stato firmato un Protocollo che definisce le linee per il futuro dello stabilimento”, ha spiegato Laura pezia, coordinatrice nazionale Fiom-Cgil del gruppo Micron, “a fronte dell’uscita dalla proprietà della multinazionale Usa, nasce una nuova società derivante da un management buy out e dall’arrivo di una nuova azienda, la tedesca LFoundry il cui controllo societario rimane italiano. Inoltre, la Cassa Depositi e Prestiti erogherà un finanziamento agevolato vincolato al costante mantenimento dell’assetto societario e della governance, pena la sospensione o l’annullamento del finanziamento stesso. Con questo Protocollo, di fronte alla decisione della Micron di abbandonare un’importante struttura industriale ad alto contenuto tecnologico, si è dato l’avvio ad un percorso che sarà monitorato costantemente presso lo stesso Ministero e volto a salvaguardare un patrimonio industriale strategico per il nostro Paese e i livelli occupazionali che ne derivano. La Fiom ritiene importante, in particolare, che sia stato messo in atto un processo di controllo pubblico, attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, volto a garantire il mantenimento del sito nella sua interezza, e che il processo di riorganizzazione venga affrontato usando esclusivamente ammortizzatori sociali conservativi e solidali, senza ricorrere a nessun licenziamento.Per la Fiom, si tratta di un importante risultato per impedire il depauperamento tecnologico, produttivo e occupazionale del territorio marsicano e del nostro Paese. Il Protocollo sarà adesso discusso in assemblee appositamente convocate e quindi sottoposto al voto dei lavoratori, tramite referendum.”