Avezzano. “Nonostante le difficoltà e le criticità legate alla pandemia che, in questa seconda fase, sta picchiando duro sul nostro territorio, per i lavoratori metalmeccanici è il momento di rivendicare un rinnovo dignitoso del contratto nazionale, scaduto a dicembre del 2019”. Con questa motivazione Fim, Fiom e Uilm si sono organizzate e hanno proclamato per domani uno sciopero di 4 ore di tutti i lavoratori che operano nel settore metalmeccanico.
“La parte datoriale, rappresentata da Federmeccanica e Assistal, abbraccia l’idea che il Ccnl debba essere depotenziato a favore di una contrattazione locale/aziendale e, in questa logica, mette in discussione in particolare la richiesta di aumento salariale posta sul tavolo di trattativa da parte delle organizzazioni sindacali e contenuta nella piattaforma per il rinnovo contrattuale che è stata democraticamente votata dai lavoratori”, hanno spiegato Fim, Fiom e Uilm, “sarebbero proprio i lavoratori delle aree del Paese come la nostra a pagare lo scotto di questa impostazione, perché, dove ci sono minori opportunità di lavoro, lo spazio per una trattativa di carattere aziendale, a partire dai salari e dal diritto alla formazione, è molto stretto.
Ne è riprova il fatto che sono davvero poche le aziende della nostra provincia che possono contare su una contrattazione di secondo livello, ossia un contratto di carattere aziendale che si aggiunge e migliora quanto previsto dal Ccnl in termini di normativa e trattamento economico. Il Ccnl tiene insieme i lavoratori metalmeccanici di tutta Italia e garantisce a tutti, da nord a sud del Paese, uguale salario e trattamento normativo, dunque pari dignità all’interno dei luoghi di lavoro.
Oggi il contratto nazionale rappresenta il principale mezzo di redistribuzione della ricchezza prodotta all’interno delle aziende e per la gran parte dei lavoratori metalmeccanici del nostro territorio costituisce l’unico strumento di adeguamento salariale”. Fim, Fiom e Uilm della provincia dell’Aquila proclamano lo sciopero dei metalmeccanici della provincia per le ultime 4 ore della giornata o del turno lavorativo del giorno