Avezzano. Perseguitava la cognata ed era arrivato a tentare di investire il figlio. Con queste accuse ore è stato rinviato a giudizio e dovrà rispondere di stalking nei confronti della donna e di tentate lesioni per l’investimento non riuscito. Si tratta di L.C., 52 anni, ex assistente capo di polizia penitenziaria. Dovrà presentarsi davanti al giudice del tribunale di Avezzano per l’udienza fissata il 13 gennaio. L’uomo è accusato di aver perseguitato la cognata con messaggi, sms anche a sfondo sessuale e telefonate. Sempre secondo l’accusa a suo carico, aveva addirittura pedinato la donna. Un fatto che si sarebbe ripetuto diverse volte. A mettere fine a questi presunti atti persecutori che hanno rischiato di sfociare anche in un vero e proprio investimento, è stata la denuncia della donna che si è rivolta alle forze dell’ordine e ha fatto partire le indagini. Sono così scattati gli accertamenti della polizia del commissariato di Avezzano e dagli elementi raccolti dagli agenti sono scattati i provvedimenti e alla fine il rinvio a giudizio per pesanti reati. Il 52enne non poteva più avvicinarsi alle zone frequentate dalla cognata. A maggio, poi, aveva ottenuto la revoca della misura cautelare che prevedeva il divieto di avvicinarsi a lei a meno di 500 metri. La donna, secondo l’accusa, aveva ricevuto minacce soprattutto sul posto di lavoro. Il provvedimento era stato adottato dal giudice per le indagini preliminari Paolo Andrea Taviano. La revoca invece c’è stata poiché sono venute meno le esigenze cautelari. L’uomo è assistito dall’avvocato Roberto Verdecchia, mentre la parte civile è rappresentata dall’avvocato Cesidio Di Salvatore.