Capistrello. I genitori della scuola primaria Santa Barbara e della media Cianciusi si scagliano contro l’amministrazione comunale: siamo preoccupati e impotenti. “Dopo un’estate trascorsa a dibattere con l’amministrazione comunale sulla concomitanza dei lavori con la riapertura delle scuole mamme e papà di sono ritrovati con la Santa Barbara aperta, la Sabin chiusa e i ragazzi trasferiti ad Avezzano. “Negli ultimi mesi, rispetto alla questione delle scuole del nostro Comune, è stata fatta una grande disinformazione da parte dell’amministrazione comunale che ha gettato nello sconcerto le famiglie degli studenti”, hanno spiegato le mamme e i papà degli studenti di Capistrello, “il sindaco, in occasione dei diversi incontri promossi con noi genitori, anziché fornire utili e univoche informazioni ha dato interpretazioni sempre contrastanti tra di loro.
La situazione non è cambiata nemmeno quando molti, moltissimi genitori (150 circa), hanno voluto rappresentare le loro perplessità e preoccupazioni che ancora oggi e a maggior ragione rivendichiamo come legittime, mediante una lettera inviata all’Amministrazione di Capistrello e al sig. Prefetto dell’Aquila. Volevamo, in questo modo, ottenere risposte finalmente certe e attendibili e invece ci siamo ritrovati con in mano alcune fantasiose ipotesi e nulla di più. Sulla scuola media l’Amministrazione ha offerto una soluzione che ci preoccupa non poco visti i disagi, gravi e comunque sottovalutati, che recherà ai nostri ragazzi. Ad oggi non sappiamo se il locale alternativo che si trova ad Avezzano soddisfi i requisiti di legge in materia di sicurezza né se esista una vulnerabilità sismica che certifichi lo stato della struttura. Del resto nessuno fornisce in via ufficiale dati che possano smentire queste sacrosante preoccupazioni. Peraltro tale spostamento costerà alla collettività anche una cifra di almeno 100 mila euro. E allora si capisce in quale modo sia stata gestita quella che poteva essere un’iniziativa ordinaria ma che è diventata emergenza a causa dell’inadeguatezza delle scelte dell’Amministrazione comunale.
E poi veniamo al tasto dolente. Perché trasferire una scuola come la media con indice di vulnerabilità sismica pari a 0,6 su 1 e invece lasciare aperta, senza interventi, la Santa Barbara con un valore di vulnerabilità pari a 0,2 su 1? A questo punto ci si dica perché si è scelto di fare prima, con un’urgenza incomprensibile, i lavori sul palazzo municipale o sui cimiteri, su alcune piazze e rotonde, lasciando da parte lavori che riguardano la sicurezza degli edifici scolastici del paese. Sarebbe stato certamente più logico programmare la partenza di questi ultimi lavori a giugno in modo tale da avere oggi almeno la gran parte dei lavori effettuati. Sarebbe stato più logico intervenire prima sulla Santa Barbara e poi sulla Sabin o almeno sulle due strutture contemporaneamente nel rispetto delle tempistiche appena accennate. E allora chiediamo al sindaco di dirci con quale cuore un genitore può mandare a scuola i propri figli. Chiediamo al Sindaco di dirci con quale cuore può pensare di dormire tranquillo sapendo a quale tipo di rischio espone il futuro di questo Comune: i nostri ragazzi. Se solo ci fosse stata buona fede nell’operato di questa amministrazione e, al di là degli imprevisti e dei ritardi nei lavori ci fosse stato spiegato che si andava incontro ad una situazione come questa, ogni genitore avrebbe potuto fare le proprie valutazioni e decidere che cosa fare del futuro e della sicurezza dei propri figli, anche valutando eventuali spostamenti in altre strutture scolastiche. Nonostante tutto il sindaco sui social network fa bella mostra di sé e dei grandi risultati ottenuti sull’edilizia scolastica. Oltre al danno, la beffa! Ci troviamo quindi in una frustrante situazione di impotenza, nella quale a decidere dell’incolumità dei nostri figli non siamo noi genitori bensì coloro che ci ha condotto in questo vicolo cieco, senza via d’uscita”.
Secca la risposta del primo cittadino, Francesco Ciciotti. “Stiamo rispettando i tempi burocratici”, ha affermato Franco Ciciotti, “i lavori alla Sabin sono stati programmati a settembre 2016 e consegnati il primo giugno, per la Santa Barbara ad aprile abbiamo scoperto l’indice di vulnerabilità e subito ci siamo attivati per trovare i soldi e avviare l’iter per gli interventi. Non possiamo fare l’impossibile”.