L’Aquila. “Il trionfalismo sbandierato da Gianni Chiodi per propagandare i presunti risultati positivi conseguiti nella gestione del servizio sanitario regionale, ci sembra inopportuno e demagogico”. E’ il giudizio espresso da Antonio Menna, capogruppo Udc al Consiglio regionale nei confronti della restrittiva politica attuata dal Governatore in materia di sanità pubblica. “Per fronteggiare i problemi finanziari e gestionali del settore – aggiunge Menna – anziché dare tangibilità ad un progetto politico qualificato e innovativo, ad un programma di interventi mirati che potessero rilanciare, potenziare e ammodernare uno dei servizi pubblici più importanti, quale quello sanitario, il Governatore si è trasformato in un asettico contabile. In questi anni Chiodi non ha fatto
altro che sforbiciare a destra e a manca, sottraendo risorse vitali a tutti gli ospedali regionali, soprattutto a quelli minori, senza tener conto delle conseguenze, che a nostro avviso saranno pesanti e molto gravi. La realtà è sotto gli occhi di tutti e noi siamo molto preoccupati per il futuro anche a medio termine che si prospetta a tinte fosche. E quali sono le conseguenze? – si chiede Antonio
Menna. “La scure di Chiodi ha causato la chiusura di ospedali, la soppressione di reparti, la riduzione del personale medico e paramedico, l’immiserimento delle attrezzature e dei medicinali. Insomma, l’aumento indiscriminato dei disservizi e delle criticità. La Regione ha spazzato via senza alcun ritegno, tutto il patrimonio di servizi sanitari territoriali la cui importanza era vitale per le
popolazioni stanziate nelle aree montane e pedemontane, storicamente penalizzate dalla scarsità di infrastrutture pubbliche”. “Concretamente, la scure di Chiodi ha già causato un primo drammatico elenco di inefficienze: lunghe attese per le visite specialistiche e per le prestazioni diagnostico- strumentali in tutti gli ospedali regionali, crollo vertiginoso dei reparti di eccellenza che un tempo erano il fiore all’occhiello della nostra Regione, fuga dei pazienti verso gli ospedali di altre regioni, carenza di personale e di servizi salvavita. Oggi è più difficile curarsi in Abruzzo e per questo l’Udc deplora vivamente questo modo di “governare”, inadeguato e inconcludente, – incalza il Capogruppo Udc – che mira soltanto a salvaguardare le istanze di una burocrazia elefantiaca a
danno delle esigenze dei cittadini e della collettività”. “L’economicità e l’efficienza avrebbero dovuto sostituire le restrizioni così sommariamente eseguite – come ha fatto Gianni Chiodi e la sua maggioranza. La sanità non può essere gestita come una disciplina ragionieristica, applicando semplicemente regole aritmetiche. Evidentemente, non sono queste le motivazioni che hanno
ispirato i propositi del Governatore – conclude Menna.