Il centro Medilab di Avezzano ha deciso di puntare su un’innovativa tecnica riabilitativa: la manipolazione fasciale. In questo articolo vi descriviamo cos’è, in cosa consiste e quali sono i benefici grazie all’aiuto del fisioterapista Edoardo Di Profio.
Cosa significa manipolazione fasciale?
La manipolazione fasciale, una tecnica riabilitativa ideata da Luigi Stecco, consiste nel curare la persona, non più solo il muscolo, l’organo o l’articolazione; dedicarsi all’ascolto del corpo e impostare un trattamento su misura che sappia accoglierne i limiti ed esaltarne le potenzialità. Punto di forza e di discontinuità con gli approcci terapeutici classici è l’attenzione al motore dell’azione, il riconoscimento della fascia come direttore d’orchestra del movimento. La fascia è, infatti, la membrana in grado di coordinare tutte le variabili in gioco nell’atto motorio, è il tessuto connettivo che circonda i nostri muscoli, le nostre ossa, i nostri nervi, i nostri organi, e le nostre articolazioni. È ritenuto infatti un sistema fluido tensionale che collega e sostiene tutto il contenuto del nostro corpo.
In cosa consiste?
– Colloquio conoscitivo e anamnesi dei sintomi;
– Test diagnostici motori volti ad individuare deficit di mobilità o di forza;
– Test palpatori specifici che permettono di individuare quale sia l’area con maggiore aderenza e densità fasciale, che non sempre corrisponde all’area del dolore stesso;
– In una situazione di ipersensibilità, il trattamento con la manipolazione sarà inizialmente doloroso, per poi risultare meno pungente nel corso del trattamento e alleviante alla fine.
Subito dopo la seduta il dolore diminuisce notevolmente e risultano invece maggiori l’escursione articolare e la forza muscolare. Dopo alcuni minuti, comincia la fase reattiva infiammatoria che permette alla fascia e alle fibre collagene il corretto rimodellamento; questa fase, necessaria al raggiungimento dell’equilibrio fisiologico precedente all’infiammazione, può durare fino a 48 ore.
A chi è rivolta?
Disturbi molto diversi possono trovare soluzione nella manipolazione fasciale. A partire dalle disfunzioni dell’apparato locomotore:
– cefalee;
– cervicalgia e dorsalgia;
– dolori intercostali;
– lombalgia e lombosciatalgia;
– coxalgia (dolori all’anca);
– gonalgia (dolori al ginocchio);
– cisti di Baker;
– neuroma di Morton al piede;
– tunnel carpale;
– tendinopatia ed infiammazioni;
– borsite;
– distorsione;
– aderenze da cicatrici;
– lesioni muscolari in fase post-acuta;
– artrite ed artrosi
Fino a concentrarci anche sui dolori causati da disfunzioni degli organi interni. Questi trattamenti viscerali agiscono sulla fascia superficiale e sono molto utili quando sono presenti i seguenti sintomi, ma in assenza di patologia (danno anatomico). A questo punto si ricercano cause e soluzioni, per numerosi disturbi che solitamente non vengono associati alla terapia manipolativa:
– la sensazione del nodo in gola;
– la difficoltà a deglutire;
– il senso di oppressione toracica;
– l’asma da sforzo;
– la gastrite ed il reflusso gastroesofageo;
– l’esofagite;
– la stitichezza;
– il gonfiore addominale;
– la cistite;
– la dismenorrea;
– gli edemi
Quali sono i benefici?
Questo tipo di trattamento ha l’obiettivo di:
– ampliare l’arco di movimento;
– ripristinare un normale scorrimento tra i tessuti superficiali e quelli profondi;
– liberare il nostro assistito da sintomatologie algiche e altre sensazioni fastidiose come bruciori, parestesie, formicolii e torpori;
– stimolare il sistema nervoso centrale al fine di migliorare la coordinazione motoria.