Carsoli. Tares: interviene il consigliere Mazzetti “ho abbandonato l’aula perchè è stata presentata una delibera blindata”. “Alla luce delle considerazioni pubblicate sui siti locali intervengo sull’argomento per esplicitare con maggiore chiarezza la nostra posizione”, ha commentato Mazzetti, “nel consiglio comunale del 14 agosto 2013 siamo stati costretti ad esprimere il nostro primo dissenso alla maggioranza del sindaco D’Antonio durante l’approvazione delle delibere che riguardano la TARES (la nuova tariffa sui rifiuti). Infatti durante la seduta del consiglio ho abbandonato l’aula dopo aver espresso il mio totale disappunto sia sul metodo che nel merito. Sebbene si tratti di una nuova particolare tariffazione che deve essere affrontata con il massimo della partecipazione, sebbene io abbia richiesto nei primi giorni di luglio di prendere visione dei documenti già elaborati e consegnati a giugno da una società esterna, la giunta, con un sistema alquanto deprecabile, ha convocato il consiglio il giorno 8 agosto e ha presentato dei documenti immodificabili. Abbiamo altresì contestato le delibere approvate perché oltre a contenere degli errori grossolani presentano delle illegittimità in merito alla scelta dei coefficienti per determinare le tariffe delle utenze domestiche e non domestiche. Infatti la giunta comunale ha la possibilità di variare le tariffe indicate dal decreto legge per la quota variabile, definendo il valore metroquadro tra un limite minimo e uno massimo per singola categoria. Le linee guida del governo invitavano i Comuni ad evitare di scegliere i coefficienti minimi per alcune categorie e quelli massimi per altre categoria per evitare discriminazioni arbitrarie che possono generare malcontenti e ricorsi amministrativi. I comuni che adottano i coefficienti minimi e massimi debbono produrre puntuale motivazione per singola categoria cosa che la giunta non ha fatto. Insomma una delibera blindata e non corretta amministrativamente! Con un po’di buon senso tutto ciò poteva essere evitato, soprattutto in considerazione del fatto che vi erano ancora 20 giorni a disposizione per lavorare con maggiore serenità e apportare le dovute modifiche”. Massimo Mazzetti