Avezzano. Un vero clan dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti. Con queste accuse sono state chieste condanne fino a 16 anni nei confronti di 16 persone dal pubblico ministero Stefano Gallo nel corso dell’udienza davanti al collegio del tribunale di Avezzano. I fatti riguardano le indagini svolte dalla Procura distrettuale antimafia dell’Aquila e vedono sotto accusa i componenti dell’organizzazione che ruotava attorno alla villa fortificata di via dei Tulipani a Scalzagallo di Avezzano.
Il processo, alle battute finali, ha visto in aula ieri una pesante richiesta di condanna da parte dell’accusa in entrata su indagini avviate a novembre 2005.
Il pubblico ministero ha avanzato richieste di condanna per tutti gli imputati. In particolare 14 anni e due mesi per Iole Barbone, 4 anni per Maria Rosaria Berardicurti, 4 anni e due mesi per Vincenzo Bruno, 7 anni e due mesi per Rosa Ciciotti, 7 anni e 2 mesi per Giuseppe Faenza, 6 anni e 10 mesi per Renato Walter Gentile,
6 anni e otto mesi per Antonio Maggi, 13 anni e sei mesi per Bruno Morelli, 11 anni e 10 mesi Nunzio Scavo, 11 anni e due mesi per Elzbieta Syska Agnieska detta Agese, 6 anni e 10 mesi per Andrei Syska, Moroloslaz detto Mirek, 7 anni e 2 mesi per Joanna Sptepkowska, 11 anni e 6 mesi Michele Tomaselli, 13 anni e dieci mesi Antonio Viola, 14 anni e due mesi per Valerio Viola.
Liliana Guarnieri è stata invece assolta dalle accuse per non aver commesso il fatto.
La vicenda riguarda un gruppo di indagati già noti alle forze dell’ordine prima dell’inchiesta e che erano nel mirino degli investigatori da anni. Tutto partì da un sequestro di cocaina avvenuto in un bar alla periferia di Avezzano. Da allora ci furono intercettazioni telefoniche e ambientali.
La droga veniva acquistata soprattutto nel mercato romano e del basso Lazio, mentre il confezionamento e lo spaccio venivano fatti sul territorio. Ci furono anche sospettati di legami con il clan dei Casalesi.
Nella villa di via dei Tulipani, venivano coordinate le attività di spaccio nell’area marsicana e in quella della costiera adriatica. Nel corso di quindici mesi di indagine furono sequestrati un chilogrammo di cocaina, una carabina di precisione e due pistole con matricola abrasa, modici quantitativi di droga, sostanze da taglio, bilancini di precisione e 54 mila euro in denaro.
Il Collegio Giudicante è composto dal presidente Marianna Minotti e dai giudici a latere D’Orazio e Cuomo.
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Roberto Verdecchia, Nello Serchia, Fernando Romolo Longo, Andrea Tinarelli, Domenico Quadrato, Domenico Simone, Vincenzo Retico e Maurizio Bogino.