Capistrello. Il giudice Proietti rigetta le accuse nei confronti dell’assessore Nicolino Di Felice per la vicenda della maxi bolletta Telecom. Di Felice era stato accusato di peculato e di aver navigato su internet e telefonato a spese dei cittadini per migliaia di euro. L’accusa aveva chiesto l’interdizione dai pubblici uffici come misura cautelare, ma il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano, Francesca Proietti, ha rigettato la richiesta della procura per due diversi motivi. Per le connessioni a internet, secondo l’accusa, Di Felice aveva speso quasi 46mila euro utilizzando il cellulare. Lui però ha più volte ribadito di non saper utilizzare internet con il terminale. Ora, secondo il giudice, non ci sono esigenze cautelari visto che la scheda era già stata restituita e quindi non c’è possibilità di reiterare il reato o inquinare le prove, ma soprattutto, sempre secondo il gip, emerge una irrilevanza penale per le azioni dell’assessore visto che c’è una nota di credito di ben 50mila euro emessa da Telecom a favore del Comune di Capistrello per del traffico anomalo, quindi soldi restituiti a causa di anomalie di cui non sarebbe responsabile l’assessore. Il giudice parla quindi di “assenza di conseguenze economiche” dal comportamento dell’indagato e ciò proprio alla luce della nota di credito della Telecom. Quindi il fatto potrebbe risultare “penalmente irrilevante”. L’amministratore comunale è difeso dall’avvocato Roberto Verdecchia.