Carsoli. A distanza di oltre 24 ore dalla frana che ha provocato la caduta di grossi massi in carreggiata sull’autostrada A24, il tratto in questione è ancora chiuso in direzione Roma. Chi viaggia dall’Abruzzo verso la capitale, infatti, deve uscire obbligatoriamente a Carsoli-Oricola e rientrare a VicovaroMandela. Regolarmente percorribile, invece, la carreggiata in direzione L’Aquila-Teramo-A25.
In ogni caso, al momento, il Centro operativo autostradale (Coa) A24-A25 non segnala code o particolari criticità. L’episodio è avvenuto ieri mattina, quando alcuni grossi massi si sono staccati dalla montagna e sono finiti sulla carreggiata. Inizialmente il tratto compreso tra i caselli di Carsoli-Oricola e Vicovaro-Mandela era stato chiuso in entrambe le direzioni. Dopo poche ore, la viabilità è stata ripristinata in direzione L’Aquila-Teramo; resta, invece, interdetta in direzione Roma. Le autostrade A24 e A25 sono gestite da Strada dei Parchi.
“Occorre intervenire immediatamente per ripristinare la sicurezza lungo la A24 nel tratto tra Abruzzo e Lazio, che ieri è stato interessato da una caduta di massi sulla carreggiata che avrebbe potuto avere conseguenze gravissime. Finché l’arteria non sarà messa in sicurezza, con la parallela A25, per tutte le gravi problematiche che le investono, non è possibile neppure parlare di aumenti dei pedaggi”.
Lo afferma Luciana Ferrone, presidente di Cna Fita Abruzzo, associazione che raccoglie l’adesione di circa 400 imprese dell’autotrasporto regionale.
“Quanto accaduto ieri nella tratta compresa tra Carsoli e Vicovaro-Mandela”, prosegue, desta interrogativi cui le diverse parti interessate, ciascuna per la propria competenza e senza giocare allo scaricabarile, devono intervenire con efficacia e rapidità. Strada dei Parchi e istituzioni pubbliche competenti su quei territori debbono trovare una intesa su tempi e modi per intervenire, perché non è possibile percorrere un’arteria di questa importanza, sia per chi del trasporto vive e lavora, sia per i semplici cittadini, con la paura addosso di veder piovere massi sulla carreggiata. Siamo in presenza di una priorità che deve far passare in secondo piano qualsiasi altra considerazione: si deve scrivere la parola “fine” a una discussione sullo stanziamento necessario a intervenire per la sicurezza e iniziare i lavori”.
Da qui dunque la richiesta Cna Fita di uno stop immediato a qualsiasi ipotesi di aumento dei pedaggi: Come evidenziato dalla battaglia delle associazioni d’impresa e dai sindaci di Abruzzo e Lazio, sarebbero di per sé inaccettabili: adesso però si sfiorerebbe il ridicolo”.
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