Massa d’Albe. C’è aria di attesa e di tensione a Massa d’Albe per la mancata risoluzione del problema dell’incompatibilità del sindaco, Gianfranco Porrini, e del presidente del consiglio, Gianluca Santucci. Dopo il consiglio comunale durante il quale si è parlato delle cartelle esattoriali non evase, alla presenza di molti cittadini, i due amministratori avevano dieci giorni di tempo per scegliere quale strada prendere. A distanza di più di 15 giorni, però, non è stato fatto ancora nulla perché le delibere dell’assise civica non sono state ancora notificate. “E’ tutto paradossale”, ha commentato il consigliere Giovanni Di Carlo, “ancora non sono state notificate le delibere di consiglio agli interessati e di conseguenza ancora non scattano i 10 giorni previsti dall’articolo 69 del testo unico enti locali per sistemare la vicenda. E’ assurdo”.
A muovere la contestazione contro il sindaco Porrini e il presidente del consiglio Santucci sono stati i consiglieri quattro consiglieri i quali, durante l’assise, hanno chiesto agli interessati di fare chiarezza sulla vicenda. Nel consiglio comunale partecipato di due settimane fa doveva essere affrontato anche un altro tema: l’ampliamento del bacino A della zona destinata a Cave. Il punto all’ordine del giorno è stato rinviato ma la discussione in paese è continuata. Si dovrebbe procedere, infatti, alla regolarizzazione della verifica demaniale per quanto riguarda le sentenze passate in giudicato trattate ed emesse dal commissario regionale per il riordino degli usi civici e non opposte nei tempi previsti. Sembrerebbe che i cavatori su questo avevano fatto un accordo e stipulato contratti con l’amministrazione del tempo, previa chiusura di un inaccettabile storico contenzioso e cristallizzando una situazione di fatto. Ora la difesa delle proprietà collettive, seppure si cerchi in tutti i modi di immaginarla come qualcosa desueta e inutile, è per molti studiosi della materia un importante nota di diritto inalienabile facente capo alle popolazioni di un Comune. A tale proposito va ulteriormente evidenziato che i certificati di destinazione urbanistica necessari nelle transazioni e rilasciati dal Comune, oggi potrebbero non riportare correttamente la natura dei beni e addirittura per tale motivo potrebbero rendere nulle le stesse.