Avezzano. Grande successo e dieci minuti di applausi, ieri sera per la Traviata di Giuseppe Verdi in scena al Teatro Dei Marsi gremito in ogni ordine di posti. Il libretto del melodramma in tre atti è tratto dalla pièce teatrale di Alexandre Dumas (figlio) «La signora delle camelie», viene considerata l’opera più significativa e romantica di Verdi e fa parte della “trilogia popolare” assieme a Il trovatore e a Rigoletto. La prima rappresentazione avvenne al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853 ma, a causa soprattutto d’interpreti non all’altezza e della scabrosità dell’argomento, all’epoca, si rivelò un sonoro fiasco. Ripresa l’anno successivo con l’interpretazione di un cast più valido e retrodatando l’azione di due secoli (cosa che si manterrà nelle rappresentazioni successive fino agli inizi del ’900) riscosse finalmente il meritato successo. Nel tempo La traviata non ha mai smesso d’appassionare i melòmani, entrando a far parte del cosiddetto “repertorio”. Fra i passaggi più popolari e significativi dell’opera hanno incantato ed emozionato l’attento pubblico, l’invocazione di Violetta “amami Alfredo!”, il famoso brindisi “Libiamo ne’ lieti calici”, il concertato finale del secondo atto, l’aria “Addio, del passato” (con Violetta ormai morente) e il duetto “Parigi, o cara, noi lasceremo”. Tutti brani che hanno raggiunto mente e cuore dello spettatore esprimendo tutto il loro carico di pathos e la loro ricchezza di romanticismo e dolcezza. Con La Traviata si chiude una stagione musicale del teatro marsicano, organizzata da Harmonia Novissima, in collaborazione con il Comune di Avezzano ricca di eventi, che ha dato grande soddisfazione agli organizzatori con un successo di pubblico oltre ogni aspettativa. Si tratta del quinto spettacolo della Stagione Musicale, su 13 eventi in cartellone, a conseguire il tutto esaurito, segno del grande consenso che, un attento e fedele pubblico, con 506 abbonati, ha, in pochi anni, fatto del Teatro dei Marsi una delle realtà musicali più prestigiose, frequentate ed apprezzate del centro Italia. La stagione musicale 2011/12 è stata ricca di eventi che vanno dal concerto della banda musicale della Guardia di Finanza, in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia, all’opera rock Jesus Christ Super Star; dalle grandi sinfonie di Beethowen alla Vedova Allegra; dal Varietà di Massimo Lopez alla cantante Dolcenera. Piena soddisfazione ha espresso Massimo Coccia ricordando che nei primi 5 anni di vita il Teatro dei Marsi ha ospitato sul proprio palco celebrità e spettacoli musicali spesso in primo piano sulle pagine della stampa nazionale. “Tutto questo grazie sì alla nostra passione, che ci ha spinto financo a realizzare produzioni originali, ma anche frutto di una brillante idea amministrativa di gestione “in economia” del teatro, condivisa con voto unanime dal Consiglio Comunale della nostra Città, in perfetta antitesi alle vecchie logiche di invasione politica degli spazi culturali, troppe volte foriere di debiti nocivi per le collettività. Oggi più che mai – continua Coccia – tutte le amministrazioni pubbliche dovrebbero sostenere la cultura libera da interessi di parte, senza più finanziamenti a fondo perduto e senza sovrastrutture gestionali costose, puntando su progetti seri che sappiano coniugare qualità ed economia. Anche una legislazione più snella a riguardo potrebbe aiutare il nostro teatro a volare sempre più in alto nel panorama culturale nazionale ed internazionale. Solo così si potrà onorare l’Arte vera che, per dirla con Ignazio Silone “è un fiore selvaggio, ama la libertà”. Tutto è pronto per la prossima stagione musicale che partirà il prossimo ottobre – conclude Coccia – nella quale abbiamo dedicato ampio spazio alla grande opera lirica, ma non mancheranno operetta, musica pop, e per la prima volta due musical ed un concerto di musica etnica, poiché è nostra intenzione rivolgerci ad un vasto pubblico per crescere sempre più sia nella qualità della proposta sia in termini di appassionati ed abbonati ad un teatro che i pochi anni si è imposto come una delle relatà più apprezzate del centro Italia.” Gianluca Rubeo