Avezzano. Collaboratività marsicane per un dialogo costruttivo per il futuro del territorio. Se ne è parlato nei giorni scorsi alla Sala Irti del Polo culturale ex Montessori di Avezzano, in un incontro nell’ambito del progetto MarsicaLand, il festival diffuso dell’agroalimentare. L’evento, organizzato in sinergia con le realtà Ambecò e Marsica Experience, ha rappresentato un momento di confronto importante tra diversi attori territoriali impegnati nello sviluppo integrato e sostenibile della Marsica.
Introdotto e moderato dal professor Ernesto Di Renzo dell’Università di Roma Tor Vergata, il convegno ha raccolto contributi autorevoli sul tema della cooperazione locale e della rigenerazione comunitaria. Dopo i saluti istituzionali, sono intervenuti: Massimiliano Monetti, presidente di BorghiIN, rete di imprese d’Abruzzo, che ha evidenziato l’importanza di costruire economie relazionali a partire dai territori marginali, Angelo Nigro, notaio ed esperto in Cooperative di comunità, che ha illustrato le potenzialità di questo modello partecipativo per dare nuova linfa alle aree interne, Nicola Gallotti, dell’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Avezzano, che ha ribadito l’impegno della Chiesa locale nel promuovere processi di inclusione e cittadinanza attiva, ricordando l’attualità della Dottrina sociale in tema di sviluppo integrale, Vincenzo Di Renzo, rappresentante della rete Marsica Experience, che ha portato l’esperienza di promozione territoriale realizzata negli ultimi anni, Saverio Di Vito, animatore del Progetto Policoro della Diocesi di Avezzano, che ha sottolineato il ruolo cruciale dei giovani nella rigenerazione delle comunità.
La mattinata si è conclusa con approfondimento delle questioni strategiche con interventi del pubblico riguardo al futuro dell’area marsicana sia in chiave di Cooperative di Comunità, sia riguardo alle reti territoriali e co-progettazione del territorio marsicano. L’incontro ha rappresentato un esempio concreto di collaborazione tra istituzioni, imprese, Chiesa e società civile, nel segno di una “collaboratività” che vuole essere paradigma operativo per il futuro. Il successo dell’iniziativa conferma la vitalità del tessuto sociale marsicano e la sua determinazione a costruire, dal basso, modelli di sviluppo generativi e duraturi.