Marsica Nuova era un giornale creato nel 1918 dagli emigranti abruzzesi negli Stati Uniti, definito come “Organo ufficiale delle Federazione Luchese-Marsicana”. Il corrispondente, nonché direttore, era l’allora ventenne luchese Vincenzo Massari, che attraverso “Marsica Nuova” diede un importante punto di riferimento e d’informazione ai tanti emigranti abruzzesi, avidi di notizie della terra natia, che Massari alternava con chicche di interessante storia locale. Il giornale ebbe un grande successo, al punto che con oltre 10.000 abbonati si trasformò da mensile a settimanale. Le storie che vi proponiamo sono tratte dal sito coloradohistoricnewspapers.org, dove è possibile trovare scansionati i pdf originali, da cui abbiamo prelevato, rivisto e corretto le storie a nostro avviso più interessanti. Oggi vi proponiamo un altro estratto dal numero del 26 novembre 1918, in cui si parla di come dopo il terremoto del 1915 le industrie della Marsica stiano pian piano tornando a rifiorire. Buona lettura.
Le industrie della Marsica cominciano a rifiorire; il raccolto delle barbabietole è promettentissimo e lo zuccherificio e la raffineria uno degli stabilimenti del genere più importanti d’ltalia poco avendo sofferto, perché’ costruiti con sistemi moderni, furono riattivati e già funzionano, con maggiore intensità del passato. Lo zuccherificio e la raffineria sorgono ambedue nella tenuta del Fucino a tre o quattro chilometri da Avezzano ed a sette da Luco nè Marsi. Così oggi funzionano l’annessa fabbrica di alcool e la distilleria di salse e barbabietole; sono altresì in funzione la fabbrica di concimi a colori che sorgeva presso la stazione ferroviaria di Avezzano e che fu ricostruita per gran parte in legno e la segheria e fabbrica di casse per munizioni che produce per conto dello Stato da 300 a 350 casse ogni giorno.
In tutto il paese di Luco e negli opifici funziona la luce elettrica la cui energia è i data dalla società’ Roveto elettrico, che provvede anche all’illuminazione dei comuni vicini. In Avezzano sono in ricostruzioni anche i magazzini della ditta commerciale Corvi, una delle più’ importanti della regione, che tutto perdette nel terremoto. Chi visita in questi giorni la città di Avezzano e Luco prova, specialmente se vi si reca per la prima volta, emozioni varie, ma la visita riesce sotto vari punti di vista, sommamente interessante. Il congegno dell’attività nuova, di carattere specialissimo che si svolge interno ai baraccamenti, è soprattutto originale, ma è a un tempo, una dimostrazione di quanto possa l’ingegno umano, ai nostri tempi anche di fronte alle più grandi calamità. Certo, molto ancora rimane da fare in Avezzano, in Luco e nella Marsica intera, e lo stato se poco ha fatto, assai più deve fare ancora e certamente farà. Ma un maggiore e più sicuro sviluppo il paese risorgente potrà avere quando potranno spiegarsi in tutta la loro forza ed autonomia le iniziative locali. Nella popolazione superstite del terremoto è vivo, convien riconoscerlo, il senso di gratitudine per i benefici cui è stato oggetto e, fra i molti privati ed enti benemeriti, che hanno concorso efficacemente ad alleviare le terribili conseguenze del disastro, non poco vengono ricordati ancora e citati ad esempio, nei loro raccolti, da coloro che ad essi devono la loro salvezza.