Marsica Nuova era un giornale creato nel 1918 dagli emigranti abruzzesi negli Stati Uniti, definito come “Organo ufficiale delle Federazione Luchese-Marsicana”. Il corrispondente, nonché direttore, era l’allora ventenne luchese Vincenzo Massari, che attraverso “Marsica Nuova” diede un importante punto di riferimento e d’informazione ai tanti emigranti abruzzesi, avidi di notizie della terra natia, che Massari alternava con chicche di interessante storia locale. Il giornale ebbe un grande successo, al punto che con oltre 10.000 abbonati si trasformò da mensile a settimanale. Le storie che vi proponiamo sono tratte dal sito coloradohistoricnewspapers.org, dove è possibile trovare scansionati i pdf originali, da cui abbiamo prelevato, rivisto e corretto le storie a nostro avviso più interessanti. Oggi vi proponiamo un estratto dal numero del novembre 1919, in cui si parla delle lotte dei contadini per la terra del Fucino. Buona lettura.
I contadini vogliono la terra. Ha avuto luogo un grandioso comizio di contadini della Marsica ad Avezzano reclamante l’agro del Fucino. Al comizio erano presenti più di ventimila contadini provenienti da tutti i paesi dei dintorni di Fucino. Al comizio parlò applauditissimo il segretario della Camera del Lavoro di Avezzano, signor latosti e l’On. Trapanese, candidato al Collegio di Pescina e per otto anni organizzatore cosciente delle Leghe dei Contadini nella Marsica. Parlò anche l’avvocato aquilano Emilio Lopardi che riscosse gli applausi generali degli entusiasti uditori. I contadini di Celano. Dopo pochi giorni dal grandioso comizio d’Avezzano il telegrafo ci porta la notizia dell’espropriazione forzata fatta dai contadini di Celano dei latifondi del Fucino. A Celano era stata da poco formata la Lega di Contadini, dati i sforzi di Trapanese il quale è riuscito a far sventolare la bandiera rossa sul diruto Castello degli Arezzo con non poca rabbia dei ruffiani, becchini e truffaldini che avevano legato i contadini celanesi al carro della servilità Torlonia. I contadini di Luco ne’ Marsi. Anche i contadini di Luco né Marsi stanchi di aspettare inutilmente si sono impossessati di molti possedimenti nell’agro del Fucino. Essi però si agitano ancora per avere sotto la loro giurisdizione la località denominata strada 45 e 46 in mano di leccazampe del principe.