Avezzano. Sindaci, sindacato e associazioni di categoria, chiamati a raccolta dal primo cittadino di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, lanciano un appello congiunto al Ministro dell’Interno Angelino Alfano e al Sottosegretario Gianpiero Bocci, che l’8 e il 9 aprile incontreranno i sindacati, affinché il riordino del settore “non penalizzi ingiustamente un territorio di 2.500 chilometri quadrati ad alto rischio sismico in zona impervia e montana che, sulla base di un numero di interventi errati, 1.880 di media invece dei 2.207 reali, si vedrebbe privato anche dei mezzi speciali del soccorso: autogrù, autoscala, autobotte”. Per contrastare una vera e propria sciagura per il popolo marso, i Vigili del fuoco sono pronti a incrociare le braccia; mentre i sindaci, con il sostegno delle associazioni di categoria, a impugnare il progetto nelle sedi deputate. “Quasi ogni giorno, purtroppo, le cronache raccontano i tanti incidenti che funestano il territorio, in particolare nei canali del Fucino”, ricorda il sindaco Gianni Di Pangrazio, “dove i mezzi speciali sono fondamentali per salvare vite umane. Avezzano e la Marsica pagano pegno da troppo tempo, è il momento di dire basta. Qualcuno ci deve spiegare perché il progetto di riordino del Ministero contiene territori di serie A e B, visto che propone la classificazione di distaccamenti con indice inferiore alla metà e meno di un terzo degli interventi di Avezzano in categoria Sd4 (46 unità e mezzi speciali) relegando il presidio marsicano al primo posto in Sd3: oltre che di ingiustizia sa tanto di beffa”. Sulla stessa lunghezza d’onda i primi cittadini di Tagliacozzo e Luco dei Marsi: Maurizio Di Marco Testa e Domenico Palma, in rappresentanza della Marsica, hanno bocciato senza appello la “depauperazione del territorio elaborata da dietro una scrivania da chi non conosce il territorio marsicano, né il lavoro immane svolto quotidianamente dai Vigili del Fuoco per la sicurezza e il soccorso dei cittadini. I numeri parlano chiaro e indicano chiaramente che il presidio della Marsica va promosso non penalizzato”. In attesa degli ultimi decisivi incontri il sindacato Conapo ha riaperto le ostilità: “non chiediamo favori, né un trattamento privilegiato”, affermano i segretari nazionale e provinciale, Daniele Sbarassa ed Elio D’Annibale, “ma solo giustizia. Qualcuno si assuma la responsabilità di mettere sul tavolo del Ministro e del Sottosegretario i dati reali dove si evince che la Marsica potrebbe addirittura essere classificata in categoria Sd5, altro che Sd3”. La Marsica non deve essere penalizzata, né declassata ingiustamente, poiché si metterebbe a serio rischio il buon funzionamento di un presidio di fondamentale importanza per la sicurezza e i soccorsi a una comunità di 150.000 persone sparsa in 37 Comuni”. Sulla stessa lunghezza d’onda le associazioni di categoria che, nei giorni scorsi, hanno inviato un accorato appello al Sottosegretario Gianpiero Bocci: “Quel progetto”, ha scritto Franca Sanità, presidente di Rete Imprese Italia che raggruppa Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio e Cna, “cozza con il buon senso e con i richiami del Presidente della Repubblica: riforme e tagli di spesa pubblica vanno fatti, ma sulla base di dati oggettivi e nel rispetto dell’assoluta parità di trattamento dei cittadini che, fino a prova contraria, anche nella Marsica, godono degli stessi diritti e doveri”. Occhi puntati su Roma, quindi, location del doppio vertice dell’8 e 9 aprile, nella speranza di un riordino giusto, ma soprattutto, non penalizzante per la Marsica.