Avezzano. Una mobilitazione popolare che chiede l’intervento della politica e delle istituzioni affinché lottino con più incisività contro i tagli alla Sanità sul territorio marsicano. La manifestazione di Sabato mattina, per dire no alla chiusura del reparto di Neurochirurgia e al taglio dei reparti e del personale, non ha riscosso il successo sperato e la partecipazione non ha soddisfatto gli organizzatori.
Però il segnale c’è stato e i dimostranti, un centinaio, assicurano che questo è solo l’inizio. I manifestanti, guidati dal Comitato territoriale Provincia dei Marsi, dal gruppo Facebook “No alla Chiusura di Neurochirurgia” e dall'”Unione dei Marsi”, hanno iniziato la protesta intorno alle 10 in piazza Risorgimento dove sul palco allestito davanti alla cattedrale sono saliti i rappresentanti delle associazioni. Alla presenza di alcuni sindaci della Marsica i manifestanti hanno raggiunto il comune di Avezzano dove sono stati ricevuti dal sindaco Antonio Floris. Al primo cittadino del capoluogo marsicano è stata presentato un documento in cui si chiede un intervento politico e istituzionale immediato affinché vengano ripristinati gli standard sanitari nelle strutture territoriali. «Abbiamo pensato che stavamo subendo una grave ingiustizia», ha affermato Attilio Francesco Santellocco, presidente del Comitato Provincia del Marsi, «non condividiamo e non intendiamo accettare i tagli indiscriminati e le decisioni criminali di chi ha pensato questo piano di riordino regionale della Sanità. Tagli che penalizzano fortemente il nostro territorio», ha aggiunto, «che vede i cittadini marsicani immolati come vittime sacrificali sull’altere dell’incompetenza di questi signori. Non ci piace l’atteggiamento di molti politici che si sono dimostrati forse troppo rispettosi verso chi in questa circostanza non ha mostrato alcun rispetto verso il popolo della Marsica». Il sindaco di Taglaicozzo, Dino Rossi, ha illustrato le fasi che hanno portato alla chiusura dei posti letto per acuti all’ospedale Umberto I. «quello che ci avevano fatto credere è che sarebbe nato per compensare i tagli a Tagliacozzo e Pescina un grande nuovo ospedale ad Avezzano, così non è stato, anzi, la situazione è drammatica anche nella struttura Avezzanese». Al sindaco Antonio Floris è stato consegnato un documento in cui si esortano i rappresentanti istituzionali ad attivarsi immediatamente e in modo coordinato «affinché venga ripristinata la piena operatività del sistema sanitario e istituito un tavolo di coordinamento territoriale». «Il problema», ha affermato Floris, «oggi non è solo Neurochirurgia,ma parte da questo reparto. Quanto accaduto dopo la decisione del primario di chiudere il Neurochirurgia, infatti, potrebbe accadere anche per altri reparti. Il pianeta Sanità in Italia, non solo in Abruzzo, è cambiato, e lì dove sono stati messi a regime i risultati sono stati positivi, ma questo passa per una reale efficienza dei servizi. Purtroppo la verità è che solo in parte i nostri ospedali oggi svolgono tale compito».
Avezzano. Una mobilitazione popolare che chiede l’intervento della politica e delle istituzioni affinché lottino con più incisività contro i tagli alla Sanità sul territorio marsicano. La manifestazione di Sabato mattina, per dire no alla chiusura del reparto di Neurochirurgia e al taglio dei reparti e del personale, non ha riscosso il successo sperato e la partecipazione non ha soddisfatto gli organizzatori.
Però il segnale c’è stato e i dimostranti, un centinaio, assicurano che questo è solo l’inizio. I manifestanti, guidati dal Comitato territoriale Provincia dei Marsi, dal gruppo Facebook “No alla Chiusura di Neurochirurgia” e dall'”Unione dei Marsi”, hanno iniziato la protesta intorno alle 10 in piazza Risorgimento dove sul palco allestito davanti alla cattedrale sono saliti i rappresentanti delle associazioni. Alla presenza di alcuni sindaci della Marsica i manifestanti hanno raggiunto il comune di Avezzano dove sono stati ricevuti dal sindaco Antonio Floris. Al primo cittadino del capoluogo marsicano è stata presentato un documento in cui si chiede un intervento politico e istituzionale immediato affinché vengano ripristinati gli standard sanitari nelle strutture territoriali. «Abbiamo pensato che stavamo subendo una grave ingiustizia», ha affermato Attilio Francesco Santellocco, presidente del Comitato Provincia del Marsi, «non condividiamo e non intendiamo accettare i tagli indiscriminati e le decisioni criminali di chi ha pensato questo piano di riordino regionale della Sanità. Tagli che penalizzano fortemente il nostro territorio», ha aggiunto, «che vede i cittadini marsicani immolati come vittime sacrificali sull’altere dell’incompetenza di questi signori. Non ci piace l’atteggiamento di molti politici che si sono dimostrati forse troppo rispettosi verso chi in questa circostanza non ha mostrato alcun rispetto verso il popolo della Marsica». Il sindaco di Taglaicozzo, Dino Rossi, ha illustrato le fasi che hanno portato alla chiusura dei posti letto per acuti all’ospedale Umberto I. «quello che ci avevano fatto credere è che sarebbe nato per compensare i tagli a Tagliacozzo e Pescina un grande nuovo ospedale ad Avezzano, così non è stato, anzi, la situazione è drammatica anche nella struttura Avezzanese». Al sindaco Antonio Floris è stato consegnato un documento in cui si esortano i rappresentanti istituzionali ad attivarsi immediatamente e in modo coordinato «affinché venga ripristinata la piena operatività del sistema sanitario e istituito un tavolo di coordinamento territoriale». «Il problema», ha affermato Floris, «oggi non è solo Neurochirurgia,ma parte da questo reparto. Quanto accaduto dopo la decisione del primario di chiudere il Neurochirurgia, infatti, potrebbe accadere anche per altri reparti. Il pianeta Sanità in Italia, non solo in Abruzzo, è cambiato, e lì dove sono stati messi a regime i risultati sono stati positivi, ma questo passa per una reale efficienza dei servizi. Purtroppo la verità è che solo in parte i nostri ospedali oggi svolgono tale compito».