Castellafiume. È un popolo unito, forte nel fisico e nello spirito quello marsicano. A dimostrarlo è quest’ultima tragedia che ha scosso la Marsica e la Valle Roveto in seguito all’alluvione dei giorni scorsi che ha arrecato devastazione in questi territori e causato la morte di due persone. Nessuno è rimasto inerme di fronte a questa grande emergenza, in molti si sono rimboccati le maniche per cercare di liberare le abitazioni e le strade invase dal fango e dai detriti. Tanti i volontari che si sono mobilitati corsi in aiuto delle comunità maggiormente colpite come quella di Canistro e di Luco dei Marsi, dando manforte insieme ai vigili del fuoco, agli uomini del Corpo Foretale e a quelli della Protezione civile. Un importante supporto anche dal mondo politico che si è attivato affinché venga riconosciuto lo stato di calamità naturale per i territori colpiti, per i quali da qualche giorno è iniziata la triste stima dei danni alle strutture ed alle colture. Sorprendente è stata stata l’adesione dei volontari anche nel Comune di Castellafiume all’Associazione comunale “Orsi d’Abruzzo” di Capistrello e Castellafiume, che dopo aver prestato aiuto nel proprio territorio si sono detti pronti a sostenere le altre comunità in difficoltà. “I nostri ragazzi sono entusiasti di rendersi utili a chi, in questo sventurato cataclisma, ha riportato danni maggiori rispetto a quelli registrati a Castellafiume” afferma il primo cittadino Domenico Mariani “Questa mattina mi hanno contattato per esprimermi la loro volontà di aiutare la popolazione di Canistro. Ho immediatamente telefonato al Sindaco, Antonio Di Paolo, per offrirgli il nostro supporto. Il Sindaco è stato felice di accettarlo e dalle 15 di oggi sovraintenderà alle attività dei ragazzi di Castellafiume. Questa è una di quelle occasioni dove mi rendo conto di essere sinceramente orgoglioso di appartenere ad una così umana e solidale comunità” conclude entusiasta il sindaco. “La situazione a Canistro è ancora critica” afferma il primo cittadino Antonio Di Paolo “andando avanti e razionalizzando ci si rende conto dei numerosi danni alle infrastrutture, alle abitazioni private ed alle strutture pubbliche”. Il sindaco si rivolge anche ai numerosi volontari accorsi a Canistro “grazie è dire poco ammiro e stimo i ragazzi che si stanno arrivando da tutta la Marsica e che saranno coordinati dal comune e dalla Protezione Civile. Ammirevole e commovente” cotinua Di Paolo “la solidarietà ricevuta poiché in molti qui a Canistro hanno perso il loro piccolo mondo, mai un disastro così si era verificato prima. Ora” conclude il primo cittadino “non c’è tempo per scambiare due chiacchiere, ma li rincontrerò personalmente per ringraziarli e conoscerli meglio”. Una comunità forte ed unita quella marsicana non nuova a fronteggiare emergenze dettate da calamità naturali. Proprio quest’anno, con le celebrazioni del centenario del terremoto, in tutta la Marsica si sono svolte delle iniziative per ricordare quell’immane tragedia e le sue numerose vittime affinché anche generazioni più giovani ne abbiano memoria. In particolare questa alluvione riporta alla mente anche quella che ben sessant’anni fa, il 5 settembre del 1955, distrusse la piccola frazione di Villa San Sebastiano. Un territorio a rischio dunque quello marsicano sia dal punto di vista sismico sia da quello idrogeologico, amplificato quest’ultimo dai repentini cambiamenti climatici che lo stanno mettendo a dura prova. Un monito anche dagli esperti chiamati in questi giorni ad effettuare sopralluoghi e stime nelle arree colpite, i quali gridano a gran voce la necessità di una maggiore è migliore gestione di un territorio fortemente esposto. Federica Di Marzio