Avezzano. Marsica di nuovo beffata. Il macchinario arrivato in ospedale (due unità della Menarini–Masmec ) può analizzare al massimo e complessivamente 200 tamponi al giorno. Ma solo a pieno regime. Un numero comunque insufficiente per il territorio marsicano qualora dovesse ripresentarsi una emergenza come quella di novembre. Può infatti arrivare a processare 20-24 tamponi ogni 3 ore.
Ma perché allora il più potente Panther è stato portato all’Aquila dove già ce n’è un altro simile? E perché nonostante l’appello del presidente Marsilio che ha invitato Testa a disporne “l’immediato trasferimento all’ospedale di Avezzano” il Panther è fermo all’Aquila? Questo non è chiaro e nessuno dà una risposta in merito.
Al contrario ieri all’ospedale è stato festeggiato in pompa magna l’arrivo del macchinario più piccolo con la presenza del sindaco, della Regione e della Asl.
“E’ un bene che siano arrivati questi macchinari ad Avezzano“, sottolinea Fedele, “perché uno dei motivi per cui in Marsica siamo stati costretti a vivere un’emergenza nell’emergenza è stata anche la mancanza della capacità di far fronte alle richieste di tamponi, dovendo mandare in giro fra L’Aquila, Teramo e Pescara, i campioni da refertare con tutti i disagi ed i costi connessi.
Ma il problema non è risolto. L’attuale fabbisogno, stimando a ribasso, fra ospedale e territorio è di circa 300 tamponi. Peraltro in un momento di “calma”. Se invece prendiamo la media dei tamponi richiesti, da tutto il territorio marsicano, all’apice della seconda ondata, scopriamo che siamo arrivati anche a punte di 500 tamponi al giorno.