Tagliacozzo. Marsia di Tagliacozzo, un cittadino denuncia: dalla “Cortina d’Abruzzo” al degrado attuale. Un residente ha denunciato lo stato di degrado in cui versano alcuni edifici nella frazione di Tagliacozzo. Negli anni ’60 e ’70, Marsia di Tagliacozzo veniva affettuosamente chiamata la “Cortina d’Abruzzo”. Situata a meno di 100 chilometri da Roma, era un rinomato centro di villeggiatura, apprezzato per la sua faggeta, la più grande d’Europa, e per le numerose strutture turistiche che animavano il paesaggio.
Oggi, quei fasti sembrano lontani. La faggeta rimane, imponente e suggestiva, ma il panorama è costellato di diversi edifici abbandonati e fatiscenti. Queste costruzioni, un tempo simbolo di prosperità e attrattiva turistica, potrebbero rappresentare ora un pericolo per chiunque si avventuri nei dintorni. Le strutture abbandonate, infatti, rischiano di crollare e costituiscono un potenziale pericolo per persone e animali che potrebbero introdursi al loro interno. “Il Comune di Tagliacozzo ha dichiarato di non avere competenza per intervenire trattandosi di proprietà privata”, ha spiegato un cittadino, Alberto Mercore. “Se il Comune non può agire, chi ha la responsabilità di garantire la sicurezza e la riqualificazione di queste aree?”. Si chiede Mercore lanciando un appello.
Oltre alla messa in sicurezza, c’è una considerazione importante: il potenziale turistico di Marsia di Tagliacozzo. La vicinanza a Roma e la presenza della faggeta potrebbero rappresentare un richiamo irresistibile per turisti e amanti della natura. Marsia di Tagliacozzo ha tutte le carte in regola per tornare a essere una perla dell’Abruzzo. È necessario, però, un intervento per trasformare il degrado attuale in un’opportunità di rinascita.