Avezzano. Potrebbe arrivare grazie alle telecamere di videosorveglianza che si trovano in piazza Risorgimento la soluzione al giallo del marocchino minorenne massacrato a colpi di spranga dieci giorni fa e ora ricoverato in pericolo di vita all’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Le telecamere, infatti, mostrerebbero le entrate e le uscite dal locale ma anche le strade del centro dove sarebbero avvenuti i fatti precedenti all’aggressione. Tutto ciò grazie a due apparecchiature fissate sui pali della luce e registrate quotidianamente dalla sala controllo della polizia locale. Sarebbero stati memorizzati tutti comportamenti del gruppo prima che avvenisse l’aggressione con le spranghe qualche isolato più avanti. Immagini che potrebbero confermare inequivocabilmente, o anche smentirebbero, le dichiarazioni delle testimonianze raccolte dai carabinieri che hanno ascoltato gli amici del ragazzino in fin di vita e i titolare del bar come persone informate sui fatti. Fino a oggi, nonostante il gran numero di testimoni interrogati dai carabinieri, non risulterebbero persone iscritte nel registro degli indagati. Si tratta di una vicenda dai contorni sfumati che ad oggi sembra ancora troppo confusa. E’ ancora da confermare anche il movente che avrebbe mosso gli aggressori a massacrare il minorenne marocchino dopo averlo raggiunto a poche decine di metri dal bar, mentre era con gli amici. Così, infatti, sarebbe andata secondo il racconto degli amici del minorenne come risulterebbe dalle deposizioni ai carabinieri della compagnia di Avezzano. Dopo una lite avvenuta al bar, pare per futili motivi, secondo il loro racconto si sarebbero allontanati per essere però bloccati dopo pochi minuti da un’auto con a bordo tre persone straniere e una italiana armate di spranga. Tutto si sarebbe concluso con il marocchino a terra sanguinante e privo di sensi. Secondo il racconto dei proprietari del bar, invece, il gruppo di ragazzini stranieri sarebbero entrati nel locale pretendendo del denaro e al rifiuti si sarebbero allontanati per tornare armati di spranghe, picchiando i due avezzanesi che hanno riportato ferite guaribili nel giro di alcuni giorni. La versione sarebbe stata confermata anche da un testimone che era in quel momento all’interno del bar. Ora molte chance la procura di Avezzano potrà giocarsele visionando i filmati di quel pomeriggio di carnevale, quando il centro era affollato e quando sia le strade che i locali erano pieni di gente. Molto affollato ma non così tanto, a quanto pare, da avere un numero di testimoni sufficienti a chiarire l’accaduto