Avezzano. Nuove prove sarebbero state consegnate in procura ieri mattina sulla misteriosa vicenda riguardante l’aggressione al marocchino di 17 anni ricoverato in coma a causa di colpi di spranga alla testa dopo una lite davanti a un bar in pieno centro. Le sue condizioni sembrano peggiorare e l’ospedale San Salvatore dell’Aquila ha diramato un bollettino medico dal reparto di rianimazione dove il ragazzo si trova ricoverato. Secondo i medici “le condizioni del paziente rimangono gravi. Si trova in coma farmacologico a seguito di un trauma cranico. Il paziente è sempre in prognosi riservata e i sanitari non possono escludere la possibilità del protrarsi dello stato di coma o la presenza di lesioni neurologiche permanenti una volta che la sedazione farmacologica sarà interrotta. Per un eventuale proscioglimento della prognosi bisognerà aspettare ancora alcuni giorni”. La Procura di Avezzano, guidata dal procuratore capo Vincenzo Barbieri, starebbe chiudendo il cerchio sul caso. Il giovane marocchino è stato massacrato a colpi di spranga in testa in mezzo alla strada, davanti ad alcuni amici interrogati dai carabinieri, dopo una lite al bar. Il padre del ragazzo chiede giustizia e vuole che sia fatta luce sull’accaduto. E’ impossibile che quella sera, in pieno centro cittadino, dopo una lite nel bar davanti a clienti, e poi a qualche isolato più in là, nessuno abbia riconosciuto gli aggressori, nessuno abbia visto la macchina da cui sarebbero scesi. Numerose persone sono state ascoltate per ora dai carabinieri italiani, stranieri, i titolari del locale, clienti, amici del ragazzo, e così via. Nonostante ciò, a dieci giorni dall’episodio, non risulterebbe ancora nessun indagato, neanche una persona. I carabinieri avrebbero acquisito una prima versione secondo cui, dopo la bagarre nel bar del centro, il gruppo di ragazzini stranieri si sarebbe allontanato per essere bloccato qualche isolato più avanti da un’auto con dei giovani all’interno. Diversi testimoni hanno dichiarato di aver riconosciuto una o più persone uscite dall’auto, cioè dei giovani stranieri insieme a un italiano. Questi avrebbero iniziato a colpire con delle spranghe il gruppo di minori. Tre sarebbero fuggiti mentre uno avrebbe riportato delle lesioni gravi alla testa. Anche il titolare del locale è stato ascoltato, così come suo padre che hanno fornito ulteriori tasselli per chiarire la vicenda. Secondo questa versione, alcuni stranieri avrebbero fatto irruzione nel bar pretendendo del denaro. Dopo essere stati mandati via sarebbero tornati con delle spranghe, picchiando i due marsicani, poi si sarebbero allontanati. Sulla vicenda gli inquirenti continuano a mantenere il massimo riserbo. La comunità marocchina, intanto, chiede risposte sull’accaduto.