Avezzano. Mario Pomilio nacque ad Orsogna in provincia di Chieti, ma si trasferì in giovanissima età ad Avezzano, dove frequentò il liceo classico. Dal padre prese il forte credo socialista, mentre dalla madre le profonde radici cristiane. Dopo essersi laureato si diede all’insegnamento, ma portò comunque avanti la sua intensa attività di saggista, di critico e di storico della letteratura, ma anche di pubblicista culturale su più di un periodico e pubblicò anche numerose monografie, celebri quelle su Luigi Pirandello, Benvenuto Cellini e il Verismo. La sua produzione letteraria è vastissima: al suo attivo ha numerosi romanzi, alcuni premiati con riconoscimenti importanti, come il premio Campiello e il Marzotto, altri, con un forte contenuto politico, hanno conquistato il favore del grande pubblico e acceso numerosi dibattiti politici dell’epoca. Alla luce di questi riconoscimenti Mario Pomilio viene considerato come uno dei più importanti romanzieri del secondo dopoguerra. Ma nel 1975 pubblicò il romanzo suo più importante, “il quinto evangelio”.
La trama di questo capolavoro è sconvolgente e avvincente: tutto comincia nel 1945, in una canonica abbandonata in Germania, quando Peter Bergin, un ufficiale americano appassionato di storia, tra le carte abbandonate di un parroco scova un racconto che parla dell’enigma del quinto Vangelo, inedito e mai trovato prima di allora, che prometterebbe delle nuove e interessanti rivelazioni sulla vita di Gesù. Il militare, anche una volta rimpatriato negli USA, continuerà nella ricerca di questo testo perduto, che come un introvabile mito, lo appassionerà fino alla fine dei suoi giorni. Pomilio, grazie all’intreccio sapiente di documentazione storica e manoscritti medievali, riporta in auge il romanzo storico anni prima di Dan Brown e Umberto Eco, che con i celebri “il codice da Vinci” e “il nome della rosa” hanno cercato di imitare il capolavoro del grande scrittore avezzanese, da molti critici definito come uno dei romanzi italiani più potenti e prodigiosi di sempre. Il romanzo fu subito un successo: edito da Rusconi, poi da Mondadori e infine da Bompiani, venne tradotto e stampato in tutto il mondo. Una curiosità: sembra che lo scrittore avezzanese abbia avuto l’idea per “il quinto evangelio” nella sua casa paterna, ad Archi in provincia di Chieti, che era appartenuta ad un antenato sacerdote e pertanto conservava una biblioteca piena di libri antichi, incunaboli e testi sacri, che in qualche modo lo ispirarono per la sua opera più importante. Mario Pomilio morì a Napoli a 69 anni, ma le sue spoglie oggi riposano nel piccolo cimitero di Paterno, mentre ad Avezzano gli è stato intitolato un largo nel pieno centro cittadino, dove lo scrittore avezzanese è stato immortalato su un busto di bronzo. @francescoproia