Avezzano. Perseguitava una donna con una raffica di telefonate con il telefono di servizio. Nei confronti del maresciallo dei carabinieri di Ovindli, Giovanni Nardella, per qusto motivo è stato richiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di atti persecutori e peculato e dovrà presentarsi davanti al giudice il 26 febbraio A far partire l’inchiesta sono state due denunce della donna di Avezzano presentata alla caserma dei carabinieri di Avezzano. Secondo la denuncia della donna ci sarebbero stati anche pedinamenti da parte del militare. La donna e suo marito sono difesi dall’avvocato Emilio Amiconi, mentre il maresciallo è assistito dall’avvocato Roberto Verdecchia. “Nell’arco degli anni”, ha affermato la difesa, “ci sarebbero state anche telefonate da parte della donna nei confronti del maresciallo. Dai tabulati risultano oltre 17mila contatti tra telefonate ed sms inviati dalla donna al maresciallo”. La relazione tra i due risalirebbe però al 2009. L’indagine è coordinata dal procuratore della Repubblica di Avezzano Vincenzo Barbieri.