Celano. “In virtù di quanto accaduto a un prezioso manoscritto attribuito da studiosi di chiara fama mondiale a Fra Tommaso da Celano, mi dico seriamente preoccupato di come i beni culturali della nostra nazione possano essere esportati e venduti ad altre nazioni europee”. Così l’onorevole Filippo Piccone che aggiunge: “Se corrisponde al vero la notizia giornalistica che una Sovrintendenza del nord, che pare già individuata dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri, abbia rilasciato il nulla osta all’espatrio e alla vendita di questo importantissimo volume, senza capirne il valore: volume che getta nuova luce sulla vita di San Francesco d’Assisi, scritta ad opera del suo primo agiografo Tommaso da Celano. In proposito intendo prendere due iniziative importanti e riconducibili a chiarire tutti gli aspetti di questa vicenda che sono: la presentazione di una interrogazione parlamentare al Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini perché riferisca al Parlamento lo stato in cui si trovano le indagini e quali gli sviluppi che ci potrebbero essere e la richiesta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi perché, se i fatti si sono svolti come denunciato dal sig. Gianvincenzo Sforza e come pare confermato da indiscrezioni trapelate dagli inquirenti, faccia ufficiale istanza al Presidente della repubblica francese Hollande affinché intervenga presso la biblioteca di Francia, che attualmente detiene il manoscritto, per la restituzione di questo prezioso manoscritto all’Italia. Intanto, – conclude l’on. Piccone – il 21 ottobre nell’incontro che avremo come amministrazione comunale a Roma con rappresentanti dell’ordine francescano chiederemo, tra le altre cose di cui parleremo ed inerenti la valorizzazione della figura di Fra Tommaso, che si intervenga anche da parte dell’ordine francescano presso le gerarchie vaticane affinché lo stesso manoscritto possa tornare in Italia”.