Avezzano. Si è tenuto in prefettura l’incontro chiesto dal sindaco Giovanni Di Pangrazio per meglio chiarire i termini delle istruzioni operative emanate dalla stessa prefettura in materia di propaganda elettorale sulle vetrine delle sedi dei candidati all’elezione diretta del sindaco e del consiglio comunale. Istruzioni operative che a pochi giorni dal voto hanno disorientato non poco i gruppi politici e i candidati, avendo dato voce a una prescrizione di non chiara interpretazione e finora, a quanto risulta, blandamente applicata nelle precedenti consultazioni locali. Con il risultato che in tanti, oggi, confidando su precedenti ormai consolidati negli anni e avendo per questo sostenuto anche delle spese per la propria propaganda, si verrebbero comunque a trovare non a norma e a rischio sanzione. All’incontro hanno partecipato, oltre al sindaco Di Pangrazio, anche il Vice-Prefetto Vicario dottoressa Trematerra, il Vice-Prefetto dirigente dell’ufficio elettorale dottor Pezzoli, il segretario generale di Avezzano dottor Falcone, l’assessore comunale avvocato Verdecchia e il comandante della polizia locale avvocato Montanari.
Il sindaco Di Pangrazio ha fatto rilevare come la legge in materia di propaganda elettorale, risalente all’anno 1956 e da ultimo interpretata dal ministero dell’Interno negli anni ‘80, sia non solo fortemente anacronistica rispetto all’attuale assetto normativo, ma anche non chiara nei termini, riferendosi solo ai “luoghi pubblici” e non anche a quelli “esposti al pubblico” come sono invece le sedi dei comitati elettorali. Per la precisione, essa non considera le modifiche al Titolo V della Costituzione e, cosa ancor più grave, neppure tiene conto che dal 1993 vi è l’elezione diretta del sindaco, con l’assurdo di vietare proprio ai candidati sindaco, diretta espressione del Popolo, la propaganda della loro immagine e del loro nome presso la propria sede elettorale. Secondo l’interpretazione più restrittiva, sulle vetrine delle sedi elettorali sarebbe unicamente consentita l’esposizione del logo del partito politico. Alla luce della difficoltà di trovare un punto di condivisa interpretazione della norma il sindaco, pur non condividendo, ha preso atto della decisione così assunta rimettendosi alla volontà espressa dalla Prefettura. Sarà impegno del sindaco, anche in qualità di Vice-Presidente Regionale dell’ANCI e componente del Direttivo Nazionale della stessa Associazione, sottoporre tale importante questione all’esame dei superiori livelli legislativi che dovranno farsi carico di proporre i necessari aggiornamenti affinché una normativa vecchia di sessant’anni venga riallineata ai tempi, ai nuovi scenari e alla normativa sugli Enti Locali.
Nei prossimi giorni la polizia locale di Avezzano provvederà nei dovuti controlli.