Avezzano. “Drink Pink Live Punk”: così è stato battezzato il venerdì di Mammarossa, un unico tema, il punk, per raccontare storie di vini, di cibo e di musica. Un menu studiato e messo a punto per l’occasione dallo chef Franco Franciosi ha deliziato i palati dei partecipanti. Nella cultura punk il cibo ha una derivazione contadina e in quanto tale si ribella. Non è un caso che abbia proposto piatti “rubati”, così li ha definiti lo chef. Già la prima portata della serata, Stolen CARrots (carote rubate), ricordando un vecchio brano musicale di Bruce Springsteen, vuole rendere l’idea del punk nel cibo: rubare alle industrie e creare una cucina naturale e corretta nei confronti della terra e delle materie prime che essa offre. Al cibo si è unito il live di Marco Concordia e Renzo Lanciotti. Il duo ha eseguito le più celebri canzoni dei Dead Kennedys, Ramones, Talking Heads, Clash, Sex Pistols per omaggiare il punk nella storia della musica. Si è lavorato sul l’idea che l’acidità del vino corrispondesse all’elettricità della musica. Ma il punk non è solo quel genere musicale nato nella seconda metà degli anni Settanta, è anche espressione della rivoluzione di cibo e di vino. L’evento ha inoltre visto protagonista Sandro Sangiorgi, responsabile del progetto didattico Porthos racconta…, autore di “Il matrimonio tra cibo e vino. Teoria e pratica di una scelta nobile”, “L’invenzione della gioia. Educarsi al vino, sogno, realtà, civiltà, linguaggio”. La serata prevedeva la degustazione di otto vini, tutti rosati, e serviti alla cieca. Il rosato è una tipologia dalla fortuna altalenante, spesso sottostimata, con il suo colore indefinibile è considerato un ibrido. «Ogni rosato ha il suo carattere e la sua personalità e ne va accarezzata l’essenza. Non importa la sua denominazione, ciò che conta è rievocare partecipazione e benessere a quello che si sta mangiando», ha spiegato Sangiorgi, «un buon vino non è immediatamente facile da comprendere, spesso è duro perché si nega e la percezione cromatica in superficie non aiuta a spiegarci le sue qualità». Sangiorgi ha proseguito fornendo indicazioni su come andrebbe sorseggiato il vino: «bisogna stabilire un contatto tra noi e il vino, si deve pensare che c’è qualcosa di vivo nel bicchiere e lasciare che parli la sua lingua. Il primo sorso serve a rompere il ghiaccio, poi si può mettere in bocca la dose più sostanziosa». È seguito l’intervento di Matteo Gallello, redattore presso Porthos Edizioni: «il punk è senso di opposizione nei confronti della standardizzazione di gerarchie intellettualistiche.» L’incapacità del vino di non assecondare le esigenze di chi degusta e resta a volte vittima di preconcetti indica un cambiamento di prospettiva nelle degustazioni. «In questo senso anche il vino rosato della serata ha il suo senso di reazione». Un appuntamento enogastronomico alternativo, dunque, quello proposto da Mammarossa che invita tutti al prossimo evento previsto il 15 aprile per conoscere i vini e le storie della Valle Peligna. Roberta Baldassarre