Avezzano. Niente scivolo per salire e niente spazio per poter aprire lo sportello dell’auto e scendere con la carrozzella. Questa la situazione che si è trovata davanti una mamma davanti alla scuola del figlio nel primo giorno di lezione. Come tutte le mamme e i papà si è recata ad accompagnare il bambino di 6 anni a scuola ma quando è arrivata davanti all’istituto di via delle Industrie si è accorta che non poteva scendere. Era letteralmente intrappolata a causa delle barriere architettoniche che rendono la vita dei diversamente abili un inferno. “Non ho l’auto con i comandi al volante e così mi sono fatta accompagnare da mia madre certa che avremmo trovato posto per parcheggiare e scendere tranquillamente per accompagnare il bambino in classe”, ha raccontato l’avezzanese rammaricata per l’accaduto, “una volta arrivati davanti alla scuola di via delle Industrie abbiamo individuato il posto riservato alle persone diversamente abili e abbiamo parcheggiato per entrare nella scuola come stavano facendo già altri genitori”. Claudia, però, non aveva calcolato che ad Avezzano e in Italia molti posti sono ancora off limits a causa delle numerose barriere architettoniche presenti e per questo ha avuto l’amara sorpresa che sicuramente non si sarebbe mai aspettata. “Il parcheggio era stretto tra un marciapiede basso e senza scivolo e un cestino porta rifiuti con accanto il palo che segnalava il posto auto riservato che mi impedivano di potermi muovere senza problemi”, ha continuato la donna, “praticamente quando ho aperto lo sportello mi sono resa conto che non potevo uscire dalla macchina. Ero bloccata. È stata una sensazione bruttissima soprattutto perché mio figlio mi continuava a chiedere come mai non scendevo dall’auto e io e mia madre non eravamo in grado di trovare una soluzione. Dopo aver fatto diversi tentativi abbiamo sistemato la carrozzella poco più in là rispetto al marciapiede e piano piano mia madre mi ha aiutato ad arrivarci sorreggendomi”. Tra la rabbia e l’incredulità Claudia è riuscita poi ad entrare nella scuola di via delle Industrie accanto al suo piccolo cercando per qualche istante di dimenticare quello che era accaduto. Ma il problema, però, potrebbe ripetersi di nuovo e questo la spaventa molto. “Se non c’era nessuno ad accompagnarmi come facevo”, ha sottolineato la mamma, “in quella scuola so che c’è un bambino diversamente abile che ogni giorno deve essere preso in braccio dai genitori per arrivare alla macchina. Questo è vergognoso. Io riesco con molta difficoltà a fare qualche passo se c’è qualcuno accanto a me, ma se dovesse arrivare in quella scuola una persona che non si alza dalla carrozzella non saprebbe come fare”. Quando poi è andata a comprare i libri ha dovuto vivere nuovi disagi. “Mi è stato detto che la struttura è privata e se tutti i condomini non si accordano lo scivolo per le persone diversamente abili non si può fare”, ha concluso la donna, “purtroppo gli scalini per me erano un ostacolo insormontabili quindi sono dovuta tornare in macchina e aspettare che mia madre comprasse i libri al posto mio per il bambino”.