Avezzano. La cardiologia dell’ospedale di Avezzano diventa centro di riferimento regionale per il trattamento dell’amiloidosi cardiaca, una malattia rara. Il riconoscimento è arrivato recentemente dalla Regione e consentirà al presidio avezzanese di svolgere un ruolo di primo piano nel trattamento della specifica patologia a livello regionale. In Abruzzo, infatti, attualmente c’è un solo centro, situato nella costa, abilitato alla cura della malattia.
“Il progressivo potenziamento del reparto”, dichiara il direttore della cardiologia, prof. Francesco Vetta, “è legato all’accurata pianificazione della direzione aziendale, diretta dal Manager Ferdinando Romano, che ha creato le necessarie premesse per un progressivo ampliamento dell’attività dì assistenza che oggi sta dando i suoi frutti con risultati concreti”. L’amiloidosi è una malattia che colpisce il cuore e che è causata dall’accumulo di proteine, provocando il danneggiamento delle cellule, pregiudicandone il funzionamento e producendo un irrigidimento delle pareti del miocardio. E’ una malattia grave che può portare alla morte e che va trattata con farmaci adeguati nonché da specialisti dalle comprovate competenze. Il riconoscimento a centro regionale di riferimento della amiloidosi consentirà di prendere in carico una larga fetta di utenza che, oltre alla Marsica, comprende residenti in altre province abruzzesi e regioni limitrofe. La designazione a centro regionale si inserisce a pieno titolo nel percorso di innovazione della cardiologia che negli ultimi mesi ha introdotto una serie di novità, tra cui la procedura con elettrostimolazione fisiologica, praticata da pochi ospedali e il monitoraggio remoto (a distanza) per seguire e tenere sotto controllo le aritmie cardiache, in modo da valutare o ricalibrare le terapie in corso. Tra le ultime iniziative avviate dall’unità operativa, l’attivazione di ambulatori di secondo livello per scompenso cardiaco, aritmie, cardiopatie ischemiche e valvolari.
Di recente, inoltre, è stata introdotto un sistema di supporto ventricolare per interventi salvavita su pazienti con grave insufficienza cardiaca. La procedura, chiamata Impella, permette ora di operare ad Avezzano pazienti affetti da grave cardiopatia senza doverli più trasferire in altri ospedali.