Magliano. «L’onestà e la correttezza del sindaco e dell’assessore sono indubbi, e gli atti adottati tutti nel rispetto delle regole e dei principi morali». Così il consiglio comunale di Magliano, il primo dopo gli arresti ai domiciliari del primo cittadino Gianfranco Iacoboni e dell’assessore Angelo Iacomini (oltre ai fratelli Franco e Sergio Celi, imprenditori locali) ha espresso il suo sostegno ai due amministratori finiti nell’inchiesta sullo smaltimento delle macerie post terremoto. Con due mozioni votate dal consiglio comunale, è stata espressa solidarietà e vicinanza al sindaco e all’assessore. A prendere la parola per primo in una sala consigliare gremita è stato il vicesindaco Antonio Morgante che ha esordito citando l’articolo 27 della Costituzione: “L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”. “Tutto questo sembra un incubo dal quale non riusciamo a uscire”, ha spiegato Morgante, “non è nostro compito entrare nel merito delle indagini, ma il nostro compito è quello di trasmettere a Gianfranco e Angelo, e alle loro famiglie, la nostra solidarietà. Ci appelliamo a chi sta conducendo le indagini affinché facciano celermente e arrivino alla verità in modo democratico, e rassicuriamo i cittadini che andremo avanti per quello che dobbiamo fare e perché dobbiamo aspettare il rientro celere di Angelo e Gianfranco”. Anche il consigliere Pasqualino Di Cristofano, pur ribadendo il sostegno alla magistratura, ha criticato la durezza dei provvedimenti ed espresso solidarietà e vicinanza a Iacoboni e Iacomini. «L’onestà e la correttezza del sindaco, dell’assessore e dell’intera amministrazione», ha affermato, «sono indubbie, così come tutti gli atti adottati sono stati fatti tutti nel rispetto delle regole, della deontologia professionale e quindi amministrativa e soprattutto nel rispetto dei basilari principi morali. I nostri concittadini», ha aggiunto, “sono qui per comprendere le ragioni degli atti che stiamo votando e per dimostrare la loro solidarietà al sindaco Iacoboni e all’assessore Iacomini. Oggi ognuno per il suo ruolo vive un momento drammatico per la vicinanza con i nostri colleghi e per la stima reciproca. Giovedì siamo stati tutti scossi e siamo rimasti perplessi per quello che è accaduto. Ci sarà un giudice che giudicherà se questi provvedimenti sono stati esagerati o meno. Presto comunque questa situazione cambierà», ha concluso, «e chi giovedì ha sghignazzato e sorriso alla notizia della custodia cautelare del sindaco dovrà mettersi la coda tra le gambe e osservare l’operato della maggioranza per altri tre anni».