Magliano dei Marsi. La Guardia di Finanza ha sequestrato beni per venti milioni e indagato per bancarotta sei persone, dopo il fallimento a ottobre della Peschereccio Srl, azienda costituita nel 1992 e con sede a Budrio (Bologna), operante nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio di prodotti ittici.
Il sequestro, disposto dal Gip Sandro Pecorella su richiesta del pm Michela Guidi, che ha coordinato l’indagine del nucleo di polizia economico-finanziaria, riguarda due complessi aziendali, un immobile e varie auto. La società, secondo le indagini, sarebbe stata oggetto di opache vicende gestionali che, oltre a determinarne il dissesto, avrebbero pregiudicato l’attività del curatore e l’interesse dei creditori. La Peschereccio sarebbe stata inoltre ‘depredata’ dagli indagati che, prima ancora della sentenza del fallimento, hanno trasferito l’intero patrimonio aziendale (beni strumentali, crediti, avviamento, magazzino, logo e personale dipendente) in capo a un nuovo soggetto giuridico (Felu Srl). Gli indagati si sarebbero quindi prima impossessati dei locali e poi di denominazione, mezzi, personale e clientela. Secondo le accuse la società bolognese è stata utilizzata anche per realizzare altre operazioni fraudolente, che hanno consentito di creare crediti Iva inesistenti, pari a oltre sei milioni, dei quali circa un milione e 700 mila euro risultano essere già stati illecitamente portati all’incasso a danno dell’erario.
Questo è stato possibile con il conferimento nella Peschereccio di un immobile a Magliano dei Marsi (L’Aquila), del valore stimato di 17 milioni di euro, subito dopo distratto a favore di una società fantasma senza corresponsione di alcuna somma di denaro. Perquisizioni sono state fatte tra Bologna, Pescara e Padova nelle case degli indagati e in varie società coinvolte. Nello Simonelli