Ovindoli. Alla vigilia dello Stelvio e ad un mese esatto dalla scomparsa del campione Michele Scarponi, vogliamo ricordare “L’Aquila di Filottrano” dedicandogli un bellissimo ed esclusivo filmato d’epoca (archivio Ietti) di quando il Giro d’Italia passò per la Marsica. Nel maggio del 1954 si disputa la Napoli-L’Aquila, la tappa più importante del 37° Giro d’Italia, che passò anche per Celano ed Ovindoli. Le immagini mostrano una Celano d’altri tempi, con il castello ancora non ricostruito e decine di tifosi che accompagnano gli atleti in bicicletta, in Vespa o in moto, tutti rigorosamente senza casco. Tra le bellissime ed eleganti autovetture anni 50 ci sono anche quelle promozionali del giro d’Italia e quelle riconoscibilissime del Corriere dello Sport e del Chinotto neri. Quindi la carovana sale verso Ovindoli, sfilando sotto la caratteristica sagoma del Sirente. Le strade, alcune ancora non asfaltate, sono gremite di tifosi. E’ emozionante vedere dall’alto i ciclisti che affrontano con fatica la serpentina di curve che separa San Potito ed Ovindoli. All’arrivo in paese ci sono anche Guido Jetti, in compagnia della sorella Marisa e del fratellino Gennaro, che osservano con l’aiuto di un binocolo l’ingresso dei ciclisti in paese. Il primo ad arrivare è Carlo Clerici, che nonostante in quell’edizione partecipasse come gregario di Hugo Koblet, andò in fuga durante la salita di Ovindoli e guadagnò più di mezz’ora di vantaggio sul gruppo, vestendo di rosa. Dopo parecchi minuti anche gli altri atleti arrivano finalmente ad Ovindoli, dove vengono accolti dal calore e dagli applausi dei tifosi. Nonostante alla fine del giro mancassero ancora due settimane, nessuno fu più in grado di recuperare quel margine e l’italo-svizzero, grazie alle “fuga marsicana”, vinse quell’edizione del Giro d’Italia. @francescoproia