Pereto. I suoi impegni quotidiani non sono più tra lo studio e il Senato, ma tra la cappella e la sala delle attività. Non ha più il volto cupo e la testa abbassata, ma sta cercando di rialzarla per cominciare di nuovo a guardare avanti. A un mese dal trasferimento dal carcere di Rebibbia al convento della Madonna dei Bisognosi per il senatore Luigi Lusi, indagato per i fondi della Margherita di cui era tesoriere, è tempo di bilanci. A tracciare un resoconto del percorso svolto i questi trenta giorni a Pereto è padre Giancarlo che si occupa della comunità. “Il senatore segue il nostro programma con minuzia e passione”, ha spiegato il sacerdote, “partecipa alle attività di gruppo, ai gruppi di preghiera e segue i turni di pulizia e in cucina”. Il senatore Lusi, subito dopo la scarcerazione, è stato accompagnato dai suoi avvocati al convento della Madonna dei bisognosi dove attualmente sta scontando i domiciliari. Come predisposto dal giudice non può vedere nessuno tranne la moglie Gianna e la figlia più piccola. Padre Giancarlo ha spiegato che: “a Luigi pesa molto questa lontananza dalla famiglia. Vorrebbe poter vedere le altre figlie, i fratelli e il resto della famiglia ma non è possibile”. Il senatore, originario di Capistrello, ogni giorno si sveglia alle 6 partecipa al gruppo di preghiera delle 7 e poi ai successivi. Legge molti quotidiani e partecipa alle attività di lavorazione del legno previste nel percorso degli ospiti della Madonna dei Bisognosi. “Il Signore gli sta dando la forza di andare avanti”, ha concluso il religioso, “ce la sta mettendo tutta per ricominciare”.