Il 16 marzo con un tweet del ministero della Trasformazione digitale l’Ucraina ha ufficializzato l’ingresso nel mondo delle monete digitali. Dopo El Salvator che ha adottato il Bitcoin come valuta legale in piena guerra, l’Ucraina forte delle tantissime donazioni ricevute in valuta digitale (circa 63 milioni di dollari) crea una regolamentazione per le cryptovalute.
Il provvedimento fermo già da qualche mese è stato firmato da Zelenskyy e consentirà agli exchange di operare legalmente sul territorio e avere accesso a conti bancari. Gli ucraini in fuga dalla guerra, con case bombardate, uffici distrutti e auto spesso date alle fiamme potranno così utilizzare i propri risparmi, precedentemente convertiti in cryptovalute, in tutto il mondo. Un modo per poter custodire il proprio patrimonio e per non vedere sperperare i risparmi di una vita.
Grosse novità anche in Malesia dove si sta studiano un piano per rendere il Bitcoin moneta con corso legale e a Lugano, in Svizzera, che si candita come capitale europea delle crypto, un progetto sottoscritto con Tether permetterà di pagare servizi, tasse e tributi attraverso monete digitali.
Al contrario in Cina si sta facendo di tutto per bloccare il settore, le transazioni digitali sono illegali come le pubblicità di exchange e il trading, ciò nonostante il 60% dei bitcoin viene minato da li e resta quasi impossibile bloccare le transazioni decentrate della blockchain Bitcoin.