LUCO. Istituzioni contro l’impianto a Biomasse della Powercrop. Nel corso di un’assemblea, i rappresentanti dei Comuni ed esponenti della Regione, si sono detti pronti a ostacolare con ogni mezzo il nuovo percorso per l’approvazione dell’impianto a biomasse Powercrop ad Avezzano. In una riunione al Comune di Luco hanno ribadito l’opposizione al progetto che dovrà essere nuovamente valutato dalla Regione.L’amministrazione comunale di Luco dei Marsi e il sindaco Camillo Cherubini hanno chiamato a raccolta i Comuni del territorio alla luce dei provvedimenti che riguardano l’impianto che dovrebbe sorgere a Borgo Incile. Dopo la decisione del Consiglio regionale di rimandare al Via (Valutazione impatto ambientale) il progetto, la mobilitazione riparte con uno spirito nuovo. Il sindaco di Luco, che ha moderato gli interventi, ha ricostruito l’iter che ha portato prima all’approvazione del progetto e poi al dietrofront della Regione, avvenuto soprattutto al pressing di comuni, comitati e associazioni. Il sindaco di Avezzano Antonio Floris si è chiesto invece come mai “se tutte le parti interessate si sono palesemente schierate contro il progetto, l’impianto doveva andare avanti lo stesso? Il Comune e l’amministrazione”, ha aggiunto, “hanno in ogni modo manifestato la propria contrarietà al progetto e continueranno su questa linea”. Per Stefano Fabrizi della Confagricoltura, “la battaglia continua. Tutti”, ha spiegato, “devono capire che c’è un’idea perdente su ogni fronte con questo progetto”. Erano presenti al dibattito anche il vice presidente del Consiglio regionale, Giovanni D’Amico, il consigliere regionale Giuseppe Di Pangrazio (Pd), promotore dell’iniziativa in Regione che ha bloccato l’iter di approvazione, e il consigliere regionale Gino Milano (Api), oltre a diversi rappresentati dei Comuni della Marsica. Il Comune di Luco e quello di Avezzano hanno presentato anche un ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro la realizzazione della centrale. La stessa iniziativa è stata presa nei giorni scorsi dalle associazioni di categoria del territorio, dal Wwf Abruzzo e dai comitati dei cittadini. Nel corso dell’incontro, però, si è parlato poco dei lavoratori dell’ex zuccherificio di Celano e che dovevano essere reimpiegati dalla centrale. Nel 2006, dopo la chiusura dello zuccherificio di Celano a causa della riduzione delle quote zucchero in Europa per l’Ocm (Organizzazione comune di mercato), fu approvata la legge 80 che regolamenta le riconversione del settore bieticolo. A Celano furono assegnati 45 milioni di euro per smantellamento, ammortizzatori sociali e riconversione. Tra questi provvedimenti, dunque, anche il riassorbimento di 53 lavoratori. L’opposizione dei sindaci e dei consigli comunali di Avezzano e Luco dei Marsi rischia però di far saltare tutto, anche il reimpiego dei lavoratori.