Avezzano. Maggiore attenzione del governo per la guerra al caporalato e ispettori del Lavoro provenienti da Frosinone e Roma nel Fucino. Questa la ricetta che il ministero del Lavoro ha preparato per dire basta allo sfruttamento dei braccianti nel mondo agricolo. La sottosegretaria del Lavoro e delle politiche sociali, Teresa Bellanova, rispondendo all’interrogazione presentata dal parlamentare di Sel, Gianni Mellilla, ha annunciato che il ministero del Lavoro ha rafforzato la presenza sul territorio con ispettori provenienti da altre regioni alla luce dell’alta concentrazione di episodi non del tutto chiari che riguardano le aziende operanti nel territorio. “Il bacino del Fucino rappresenta l’unica zona dell’Abruzzo dove si pratica agricoltura intensiva e dove la produzione di alcune colture orticole assume un’importanza particolare non solo in ambito nazionale”, ha commentato il sottosegretario, “il Fucino è interessato da anni da un notevole flusso di lavoratori agricoli al fianco del quale si sono sviluppate pratiche illecite che i soggetti istituzionali, a vario titolo coinvolti, contrastano costantemente”. Il sottosegretario ha ricordato diverse operazione portate a termine negli ultimi anni dalle forze dell’Ordine, tra le quali c’è anche quella del giugno scorso legata al trasporto dei prodotti orticoli del Fucino che ha visto l’arresto di 20 persone e la confisca di numerosi milioni di euro a le famiglie collegate alla criminalità organizzata partenopea. “Nell’ambito della programmazione i flussi dei lavoratori extracomunitari nel Fucino sono stati ridotti da 900 a 50 in ragione dell’elevato numero di braccianti già presenti sul territorio, molti dei quali iscritti anche nelle liste di disoccupazione”, ha continuato la Bellanova, “l’attività di vigilanza condotta dal 2014 a oggi dagli uffici periferici del ministero del Lavoro congiuntamente a Inps, carabinieri e guardia di finanza, ha portato al controllo di 30 lavoratori in nero, 4 senza permesso di soggiorno, 90 irregolari, 142 rapporti di lavoro fittizio, 200 violazioni della norma sulla sicurezza sul lavoro. Sono state scoperte inolte varie truffe ex articolo 640 che hanno coinvolto 10 aziende e 500 lavoratori. Gli ispettori hanno poi smascherato imprese senza terra, che svolgono somministrazione di manodopera illecita senza avere a disposizione una terra o dei mezzi per coltivarla. Queste ditte svolgono un’azione di caporalato mascherato. Ci sono poi aziende inesistenti che però trasmettono le denunce contributive per far accreditare ai lavoratori le giornate necessarie per ottenere prestazioni previdenziali e assicurargli il permesso di soggiorno”. Alla luce di quanto accaduto nel Fucino e dell’impegno del governo a contrastare il fenomeno del caporalato è pronta la task force contro il caporalato. “Visti i fenomeni descritti il ministero del Lavoro ha rafforzato la presenza sul territorio mediante l’invio di temporale di ispettori provenienti da Frosinone e Roma”, ha concluso il sottosegretario al Lavoro, “il governo, anche alla luce degli eventi pugliesi, ha ribadito l’impegno a lavorare su tutti gli aspetti dell’illegalità presenti per assicurare la legalità nell’ambito agricolo”.